Carlo Ancelotti ha deciso: non sarà il commissario tecnico della Nazionale, almeno per il prossimo bienno. L'ex tecnico di Milan, Real Madrid e Bayern Monaco, infatti, ospite della "Domenica Sportiva", ha chiuso definitivamente la porta ad un suo possibile approdo in Nazionale. Le sue parole: "Mi onora il fatto che tutti gli italiani mi vogliano come c.t. dell’Italia. Mi piacerebbe continuare ad allenare una squadra di club. Allenare una nazionale significa cambiare mestiere. Il calcio italiano ha dei problemi e non credo che possa risolverli solo io, è una questione di sistema. Il calciatore italiano, al momento, non è a livello del suo omologo spagnolo, tedesco o inglese. Bisogna intervenire sui vivai. Nessuno ha parlato di riforme in modo serio. La Figc mi ha contattato dopo la mancata qualificazione al Mondiale, ma c’è conflitto d’interesse tra Federazione e club. La Figc deve predominare sulle squadre per migliorare il sistema. I club devono aiutare la Federazione".
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Ancelotti: “Milan? Parlo solo con i grandi presidenti. Acquisti sopravvalutati”
Sul futuro: "La mia idea è quella di rimanere fermo fino al 30 giugno (contratto in scadenza con il Bayern Monaco). In questo momento il calcio italiano deve superare altri problemi prima di scegliere il mister. Con Tavecchio non ho nessun problema, con lui non ho avuto contatti, ma non è un problema di presidenti o altro. Milan? Mi hanno tirato un po’ dentro ovunque, dalla Croazia all’Arabia Saudita passando per il Milan. Non ho mai parlato con i nuovi dirigenti della società rossonera, parlo solo con grandi presidenti. Tornare ad allenare in Italia? Sì, mi piacerebbe, potrei allenare in futuro solo Milan e Roma. C’è tanta competitività in vetta. Juventus? Sta facendo delle cose straordinarie, stimo tanto Andrea Agnelli".
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Sul Milan: "Il problema del Milan è che entrata una nuova proprietà che ha cercato di rinnovare e di fare grandi investimenti sul mercato. Comprare i top player diventa difficile. Con 230 milioni ne compri uno. Io credo che probabilmente sono stati sopravvalutati alcuni acquisti o che non hanno reso. Quando cambi tanto occorre tempo, pazienza e perseveranza. Una squadra come il Milan non ha queste doti".
Su Gattuso: "Io sono sempre contro gli esoneri degli allenatori. Chi subentra, di solito, ha zero responsabilità, ma Rino deve stare calmo e tranquillo, al quale voglio bene come un fratello. L’allenatore è messo lì per pagare quando le cose vanno male. A Gattuso suggerisco una cosa, se deve affondare che lo faccia con le proprie idee piuttosto che con quelle degli altri".
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