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André Silva, che differenza tra campionato ed Europa

André Silva durante AEK Atene-Milan, foto @acmilan
André Silva, approdato al Milan la scorsa estate, è attualmente protagonista di un deficit di reti in Serie A a differenza che in Europa, dove il portoghese riesce a trovare la porta con maggiore facilità

Redazione

di Deborah Maria Della Valle

Il Milan, in evidente allarme gol, necessita di un attaccante capace di trovare la porta e in grado di saper sfruttare ogni occasione buona per buttare la palla in rete. Se si considerano le brutte prestazioni di Nikola Kalinic, scelto, corteggiato e fortemente voluto da Vincenzo Montella, l’emergenza si accentua poiché  il solo Suso non può sempre salvare i risultati rossoneri: ecco perché i gol di André Silva servono come il pane, e forse anche di più.

Il gioiellino di Gondomar è considerato uno dei migliori talenti europei della sua generazione, dotato di ottima tecnica e di assoluta forza fisica. Il pupillo di Cristiano Ronaldo, però, nel nostro campionato appare bloccato, impacciato, non a proprio agio. Probabilmente, le scelte dell’allenatore rossonero di utilizzare una sola punta (che chiaramente non è lui) non lo aiutano a familiarizzare con la Serie A. Ma nonostante questo, l’Aeroplanino crede nel giocatore e vorrebbe farlo adattare al campionato italiano gradualmente, senza fargli subire pressioni.

Nel desolante scenario attuale e con una classifica che fa acqua, però, l’apporto del portoghese diventa primario. La stella del Real Madrid ha sempre speso parole di assoluta fiducia verso il giovane ex Porto: “Quando mi ritirerò dal calcio giocato, il Portogallo sarà comunque in buone mani. Abbiamo un grande attaccante, e questo è André Silva”, parole forti e di stima assoluta. Tutto molto bello se non fosse che con i rossoneri nel nostro campionato, Silva è ancora a quota zero reti: urge, quindi, lo sblocco.

André Silva è arrivato al Milan con tante aspettative dovute ai numeri realizzati con il Porto nella stagione 2016-2017 in Primeira Liga: 32 presenze e 16 reti realizzate. Ma le alte aspettative derivano anche dal costo del cartellino (quasi 40 milioni, ndr) che appesantisce non di poco il bilancio della società di Via Aldo Rossi. Tutt’altra storia però in Europa, dove l'attaccante lusitano appare palesemente più a suo agio. Nello specifico, André Silva ha trovato il primo gol con il club milanese il 17 agosto in occasione del match di andata dei play-off di Europa League, dove è stato protagonista di una doppietta contro i macedoni dello Škendija a San Siro, terminata con il punteggio di 6-0 per i rossoneri. Successivamente, Silva è andato in rete il 28 settembre nella gara disputata in casa contro i croati del Rijeka, partita finita 3-2 a favore del Milan. Da allora più nulla. Il  tempo corre, le altre squadre salgono nella graduatoria creando un gap non da poco.

Giovedì al Meazza arriverà l’Austria Vienna, squadra che il portoghese conosce bene visto che nella gara di andata disputata il 14 settembre scorso è stato autore della  sua prima tripletta, contribuendo al 5-1 finale. Domani, probabilmente, partirà titolare:  quale occasione migliore per il numero 9 di provare a sbloccarsi e cercare di far cambiare idea a Vincenzo Montella per quanto riguarda le scelte gerarchiche relative alla fase offensiva.

Se sarà protagonista di una buona prestazione (e magari di almeno un gol), André Silva potrebbe guadagnarsi la maglia da titolare anche domenica contro il Torino, avversario non facile da affrontare soprattutto per la sua vicinanza in classifica (18 punti contro i 19 rossoneri, ndr) e per l'obbligo di vittoria. Non da ultimo, ad André Silva resta anche l’arduo compito di spezzare la “maledizione” legata alla maglia che indossa, la 9, che dopo Pippo Inzaghi non ha più visto la luce.

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