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André Silva fermo al “palo”: l’Europa League per ritrovare fiducia

Stefano Bressi

Titolare dopo tante aspettative, André Silva non va oltre il legno. Domani torna nella competizione con cui pare avere più confidenza.

Al momento è forse l'incognita più grande del calciomercato rossonero, André Silva. Il portoghese non può ovviamente essere considerato un flop, anzi. Il suo score è da grande attaccante, ma ha la pecca di essere concentrato tutto in partite europee. Il numero 9 non ha ancora segnato in campionato. Si tratta di un classe 1995, dunque è assolutamente lecito chiedere pazienza, soprattutto per farlo abituare al calcio italiano. I tifosi, però, hanno a lungo richiesto di vedere in campo il grande attaccante da 38 milioni e Vincenzo Montella, dopo le prime titubanze, nelle ultime gare ha deciso di lanciarlo dal primo minuto.

Tutti si aspettavano che André Silva incidesse, che segnasse e che fosse decisivo come in Europa League. Non è andata esattamente in questo modo. Contro i giallorossi l'ex Porto ha giocato una buona gara, soprattutto nel secondo tempo, ma al netto di diverse azioni in fase di costruzione, ha fatto molto poco in zona gol. Le uniche occasioni che si registrano sono un tentativo di intervento in spaccata, senza raggiungere il pallone, e un tiro dalla distanza, non molto pericoloso.

Nel Derby, invece, l'occasione l'ha avuta e anche grossa. Se l'è costruita tutta da solo, da grande attaccante: ha protetto palla, ha mandato a vuoto il marcatore e ha concluso con un bellissimo tiro a giro piazzato all'angolino basso. Tra lui e la rete, solo il palo. Per il resto, però, una partita abbastanza anonima, senza incidere e senza essere realmente coinvolto nel gioco.

Insomma, André Silva rimane fermo "al palo". Ancora c'è molto tempo per dimostrare a tutti di essere il grande attaccante che tutti si aspettano. Intanto, per ritrovare fiducia dopo le due prove difficili, domani torna l'Europa League. Contro l'AEK Atene ci sarà ancora spazio per lui, nella competizione in cui si sente a casa. Il Milan ha bisogno dei suoi gol, comunque preziosi, anche perché il cammino europeo non va assolutamente considerato di secondo piano.

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