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Antonini: “Non vedo Milan senza Berlusconi, devo tanto a Ibra”

Luca Antonini Milan
Antonini, ex terzino milanista, ha parlato del passato al Milan e della situazione attuale del club. Ecco le sue parole in una lunga intervista.

Stefano Bressi

Grande cuore rossonero, ex terzino del Milan, Luca Antonini ha annunciato il ritiro dal calcio qualche mese fa. La sua passione, però, non l'ha tenuto lontano dal campo. L'ex 77 del Milan sta lavorando per allenare le giovanili, ma è rimasto comunque molto legato al club rossonero, come testimonia la lunga l'intervista rilasciata a soccermagazine.it in cui parla dell'attualità milanista, ma anche del suo passato.

Sul cambio di proprietà come svolta: "Sinceramente un Milan senza Galliani e Berlusconi non ce lo vedo, però se i cinesi dovessero subentrare come si dice sicuramente porterebbero tanti capitali per far arrivare campioni che farebbero puntare il Milan a vincere scudetto e Champions League e farlo tornare come era una volta."

Sulla Juventus in Europa: "Secondo me soprattutto quest’anno è stata fatta una Juve per puntare ad arrivare in finale o per vincere la Champions. Allegri ha dimostrato di saper mixare i giocatori che ha a disposizione con più ruoli e questo ti fa capire che lui e la Juventus hanno una mentalità europea perché quando vai a giocare in Europa poi incontri squadre che giocano come ha fatto la Juve nelle ultime 3-4 partite. Quindi significa che la Juve ha questo obiettivo e sta cercando di migliorare. Poi il Milan era una squadra rodata, abituata a giocare in Europa e temuta da tutti. La Juve ora è all’inizio e avrà bisogno di un po’ di tempo per ottenere la vittoria definitiva."

Su Ibrahimovic: "Da Ibra ho imparato tante cose, nel senso che è un professionista a 360°, è un ragazzo che comunque si mette a disposizione dei compagni e della squadra, non salta mai un allenamento, quando perde le partitelle si arrabbia – cosa che mi ha insegnato a non mollare mai nemmeno una partitella -, quindi è una persona che all’interno di un gruppo può dare tanto. Non a caso vince sempre nelle squadre in cui va a giocare."

Sui tanti giovani provenienti dal vivaio del Milan: "Sì, negli ultimi anni ne ha sfornati veramente tanti e tutti di buon livello, però sono usciti anche dei buoni centrocampisti. Quello del Milan è un buon settore giovanile e cura ogni minimo dettaglio per far crescere già dal punto di vista umano e fisico. Il Milan è una scuola di vita e una scuola di calcio a livello mondiale."

Su Maldini in società: "Mah, sinceramente non voglio entrare in questa questione perché se Paolo non è mai entrato in società avrà i suoi motivi o la società avrà i suoi motivi. Se ne parlerà Paolo bene, io mi tengo fuori da qualsiasi discussione o pensiero."

Su Cassano: "Io sono tornato a vivere a Genova, quindi la conosco bene e mi sono innamorato di questa città, come se n’è innamorato Antonio, la cui moglie è genovese. Secondo me non ha sbagliato perché ha seguito il suo cuore, ha seguito quello che gli diceva la testa e ha preso questa decisione. Come siano andate realmente le cose io non lo so, però se sia la Sampdoria sia Antonio hanno deciso di rescindere consensualmente il contratto avranno avuto tutti e due i loro buoni motivi."

Sull'anti-Juve: "Beh, sicuramente con Salah la Roma è più forte di quella vista nell’ultimo mese, quando è mancato l’egiziano. Anche il Napoli davanti è tanta roba, in più ha preso un giocatore come Pavoletti che ha bisogno di abituarsi un pochino alla tipologia di gioco di Sarri, però sono entrambe due squadre fortissime dal centrocampo in su, quindi non so se ci sia una favorita tra le due, ma sicuramente hanno tutte e due dei grandi reparti offensivi."

Sull'aiuto dato alla popolazione di Genova dopo l'alluvione e sui compagni che non lo fanno: "Mah, secondo me questa è una cosa personale: uno se la deve sentire di fare determinate cose nel sociale e non è da giudicare in malo modo chi non lo fa. È una cosa personale: se te la senti lo fai, se non te la senti non lo fai e non devi essere neanche giudicato male quando non ti prendi cura di questo tipo di situazioni."

Sull'esperienza in Nazionale: "Fu una bellissima esperienza perché comunque indossare la maglia della tua nazione è sempre un motivo d’orgoglio e un’emozione importante. Mi è dispiaciuto sinceramente non avere la possibilità di continuare a farlo, perché comunque giocavo titolare nel Milan e comunque stavo facendo bene, però mi tengo dentro le emozioni che ho provato quella sera ad indossare la maglia azzurra."

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