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Bacca, gol ed errori, ma cambia l’atteggiamento: ora servono conferme

Carlos Bacca esulta dopo un gol
Una prova di qualità per Bacca, che ha trasformato in energia positiva il rigore con il Sassuolo del turno precedente mostrando finalmente la giusta voglia

Redazione

Parafrasando il titolo di un celebre musical recentemente protagonista della notte degli Oscar, ieri sera San Siro si è trasformato nel palcoscenico dedicato al BaccaLand, celebrando il ritorno al gol su azione del trentenne bomber colombiano dopo ben 17 turni di astinenza.

Una prova di qualità da parte di Carlos Bacca, che ha trasformato in energia positiva il rigore con il Sassuolo di domenica scorsa mostrando finalmente la giusta voglia e la necessaria cattiveria che si richiedono ad un attaccante dalle qualità e con l’esperienza dell’ex Siviglia.

Già nella conferenza stampa di sabato, il tecnico rossonero Vincenzo Montella aveva sottolineato il mutato atteggiamento del suo centravanti, stimolandolo a dare continuità a quanto di buono visto al Mapei Stadium per mettere a segno quelle reti che possono spingere il Milan verso l’agognato ritorno in Europa.

Carlos, schierato ieri sera contro il Chievo per la ventesima volta da titolare in questo campionato, ha vissuto una serata da protagonista alternando pregevoli azioni a incredibili errori, risultando tuttavia sempre nel cuore dell’azione e strappando applausi a scena aperta al momento della sostituzione, la sedicesima in stagione.

I due gol messi a segno su azione certificano le qualità del centravanti cafetero: la sgroppata sulla sinistra con rientro e stoccata vincente di destro, e l’appostamento nell’area piccola, a deviare il colpo di testa di Alessio Romagnoli, sono azioni tipiche per il bomber che fa della ostinata ricerca del gol la principale caratteristica.

Bacca ha il gol nel sangue, è egoista al punto giusto, e lo dimostra anche quando, a cavallo tra la fine del primo tempo e la prima metà della ripresa, si divora tre occasioni da rete dopo essersi fatto tuttavia trovare al posto giusto al momento dell’assist del compagno o a seguito di lodevole azione personale.

La novità rispetto all’abulico Bacca degli ultimi tempi sta proprio nella capacità di stare nel vivo dell’azione: è oramai chiaro a tutti che Carlos non sia il centravanti di manovra adatto al gioco di Montella, ma è altrettanto certo che il colombiano, uno dei pochi giocatori di levatura internazionale nella rosa del Milan, possa fare la differenza con il senso innato del gol e la giusta concentrazione.

Al termine della gara di ieri, dopo aver raccolto gli applausi del pubblico milanista e aver dedicato le reti al compleanno della moglie, Carlos ha ammesso di dover lavorare ancora tanto per ottenere il massimo ma ha contemporaneamente dichiarato di essere felice al Milan.

Questa rinnovata consapevolezza, unita allo spirito di gruppo favorito dalla pazienza di Montella (“ho ritrovato il Bacca che conoscevo”, sottolinea a fine gara il tecnico campano, che a più riprese ha pungolato il colombiano senza tuttavia perdere mai fiducia in lui) e cementato dalla cena offerta dal colombiano alla squadra dopo le recenti polemiche, segna il ritorno del bomber: a fronte di 23 presenze in campionato per 1714 minuti complessivi, Bacca raggiunge la doppia cifra (11 reti) e trova una multipla marcatura mesi dopo la tripletta di agosto al Torino.

Rimane solo la macchia del rigore inopinatamente fallito a fine primo tempo, il primo da due anni a questa parte ma soprattutto il primo da quando Bacca veste la maglia rossonera.

Il Milan che prosegue la marcia positiva (13 punti su 15 conquistati nelle ultime cinque gare) verso l’Europa League non può prescindere dalle magie del colombiano, abituato per caratteristiche tecniche e qualità a fare reparto da solo. Le sue reti sono essenziali per la volata finale: al colombiano si chiede maggiore continuità sotto rete e la stessa voglia di combattere mostrate ieri sera e a Reggio Emilia. Magari non chiedetegli di andare nuovamente sul dischetto: le coronarie dei tifosi del Milan...meritano rispetto!

Enrico Maggioni

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