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Balotelli: “Amo il Milan, ma in passato accusato ingiustamente. Sulla Nazionale…”

Luca Fazzini

In un'intervista ai microfoni di Sky Sport 24, Mario Balotelli si è confessato tra passato, presente e futuro: le parole dell'attaccante del Nizza

Mario Balotelli, attaccante del Nizza ed ex punta del Milan, ha parlato in un'intervista a Sky Sport 24: "Amo il Milan, ma devo essere sincero: è in una situazione molto complicata. Non vorrei mai andare al Milan e dover essere la causa dei problemi, come successo in passato. Rischio sempre di arrivare come il salvatore e essere poi accusato di colpe non mie. In questi giorni volevo andare a trovare la squadra, ho sentito anche Ignazio Abate, ma penso che Fassone - essendo in ritiro - non voglia persone dall'esterno. Mi dispiace, mi avrebbe fatto piacere".

Sul passato: "Il mio passato appartiene a quando ero ragazzo, il mio sbaglio è stato voler vivere come un adolescente normale, ma non mi era possibile. mai fatto fuori di testa.

Su Ventura e l'Italia: "L'ho incontrato una volta, mi ha detto che mi teneva in considerazione, non gli interessava come giocavo, ma che fossi un leader. Si chiedeva perchè al Liverpool e al Milan non avessi fatto bene. Se ci sono motivi tecnico-tattici per cui non mi ha chiamato, lo accetto. Se ci sono altri motivi, mi spiace. E' come se cercasse sempre una scusa per non chiamarmi. Non so il motivo per cui non mi ha mai convocato. Era evidente che c'era un problema tattico, la squadra era forte. Se non vinci nemmeno una delle due partite con la Svezia, vuol dire che c'è qualcosa che non va bene, ma non nei giocatori. Sono fiero di essere italiano, è sempre stato il mio sogno. In Nazionale penso di aver fatto le partite più belle della mia vita".

Sul futuro: "Vorrei giocare in un grande club, in Champions. Vorrei vincere un trofeo, anche con la Nazionale. Posso fare ancora 6-7 anni. Per essere il più forte di tutti so che bisogna lavorare tanto, sono sulla strada buona, anche se ho 27 anni. E' una sfida. Tanti problemi non li avrei avuti se non fossi stato nero, ma sono felicissimo di esserlo".

Sull'esperienza inglese: "Amo il City, la società e i suoi tifosi. E' stato l'anno più bello della mia vita, anche se è stato difficile vivere lì".

Sullo scudetto: "Per cambiare un po' spero che lo vincano Juve o Napoli. A quanto pare non sto simpatico a De Laurentiis".

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