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Marco Bellinazzo, giornalista de 'Il Sole 24 Ore' esperto del connubio tra calcio ed economia, è intervenuto ai microfoni di 'TMW Radio' parlando delle ultime notizie sulla situazione societaria del Milan. Queste le sue dichiarazioni:
Sulle ultime operazioni della nuova proprietà: “Non ho mai avuto pregiudizi negativi su questa proprietà, è un investimento di natura finanziaria. La peculiarità dell'operazione è che riguarda una squadra di calcio i cui ritorni economici dipendono da quello che accade in campo. L'indebitamento non è un problema quando la squadra riesce ad aumentare il fatturato. Con questo quadro l'attualità si sta muovendo”.
Sugli utili possibili e l'esempio del Manchester United: “Il calcio è un settore anticiclico, il Milan è uno degli asset del calcio globale che può alzare il suo livello di affare e può produrre utili. E' il lavoro che fanno questi fondi. Ricordo sempre la vicenda del Manchester United, acquistato a debito, uno dei motivi di introduzione del FPF. In quel contesto la famiglia Glazer ha creato la capacità industriale dello United, producendo utili costanti e ripagando gli interessi. L'ottica del Milan è la stessa, anche se la Serie A è molto indietro sulla redditività”.
Sul nuovo prestito al club rossonero: “Precisiamo con chiarezza che il prestito ad Elliott è in parte a carico di Yonghong Li, in parte ad AC Milan. Chi fa questi prestiti punta ad allungare il periodo, sviluppando quei progetti sul territorio asiatico per alzare i ricavi sul territorio asiatico. Il Milan ha queste possibilità, ritengo di sì. Quello che ha fatto il Milan lo ha radicato nel mondo del calcio, è un patrimonio su cui va fatta una certa leva finanziaria. Il Milan può sfruttare un grande bacino e può farlo sempre più in fretta"”.
Sull'opinione della UEFA per il rifinanziamento del debito: “Quella che deve essere garantita alla UEFA è la continuità aziendale del club e di incrementare i propri ricavi. Nel momento in cui mi presento alla UEFA con un piano di rifinanziamento che mi dà più tempo, la UEFA ne terrà conto”.
Sul possibile nuovo stadio di proprietà del Milan: “Per me Inter e Milan dovevano lavorare insieme su San Siro, è uno dei cinque stadi più belli e noti al mondo. E' stato fatto tanto ma bisogna fare ancora molto per renderlo uno stadio moderno e magari costa di più rispetto ad uno stadio nuovo. Vista la situazione finanziaria non sarebbe una cattiva idea. Chiaramente tutte le realtà europee vanno verso direzioni opposte, alla lunga le due società punteranno a dividersi. L'importante è capire chi resterà a San Siro, avrà un bel vantaggio”.
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