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Bertolacci tra passato e fututo: chance per riconquistare il Milan

Andrea Bertolacci Genoa
Tornato al Genoa in prestito, domenica affronterà il suo passato e futuro, il Milan, dove non ha mai reso. Ultima possibilità per mettersi in mostra?

Redazione

È sicuramente un Milan in crisi di risultati e di gioco quello di questo periodo, a dimostrazione di ciò è arrivata la prova opaca contro l'AEK Atene in Europa League che ha ancor di più incupito la situazione già critica dopo le 3 sconfitte consecutive in Serie A. E domenica ci sarà il Genoa, vittorioso nell'ultima giornata di campionato, che non vorrà sicuramente sprecare l'occasione di infierire e approfittare di questo Milan ancora spaesato.

E tra i giocatori del Genoa ci sarà qualcuno con motivazioni particolari: Andrea Bertolacci, in prestito secco proprio dal Milan.

Il centrocampista ha deciso di tornare, dopo 2 stagioni, con la maglia rossoblù per trovare maggiore spazio e continuità in un ambiente a lui favorevole e famigliare (qui ha reso al massimo realizzando 12 gol e 14 assist in 96 presenze) che potesse dargli anche la possibilità di una convocazione in azzurro, per un'eventuale mondiale, e soprattutto di riprendersi, il prossimo anno, il Milan che su di lui aveva tanto investito.

Questa sfida rappresenterà dunque per lui un momento particolare nella sua vita calcistica, appesa a un filo tra presente e futuro, con vista sul passato recente, e che probabilmente lo stimolerà maggiormente a fare bene con l'intenzione di ripetere proprio le prestazioni che con questa maglia, proprio contro il Milan, l'hanno reso grande: da ultimo la prestazione del 29 aprile 2015, condita da un splendido gol, quando il Genoa si impose a San Siro per 1-3.

Proprio da quel momento il Milan si decise a puntare su di lui, lo prese quella stessa estate e gli diede le

chiavi del centrocampo.

L'esperienza in rossonero però, fino a questo momento, ha regalato più ombre che luci, con all'attivo 2 gol e 2 assist in 48 presenze, in due stagioni costellate da tanti infortuni che non gli hanno mai permesso di dare continuità alle sporadiche buone prestazioni regalate, anche in contesti di livello, soprattutto con Vincenzo Montella in panchina.

E se fosse stato lui la pedina fondamentale in questo Milan che tanto soffre a centrocampo e al quale manca proprio una mezzala sinistra di ruolo che possa unire quantità a una discreta qualità?

Forse con lui in rosa staremmo parlando di un'altra situazione, anche se nessuno può saperlo, e questa “provocazione” necessariamente è da rinviare alla prossima stagione quando tornerà a Milanello. Fatto sta che domenica avrà da dimostrare tanto contro un Milan che, dal canto suo, non ha altro risultato se non la vittoria.

Valerio Paini

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