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Stavolta il Milan non si è incartato. Coppia di Jack e partita portata a casa. Giacomo Bonaventura, con una doppietta, riporta gol e vittoria per i rossoneri a San Siro. L'ultimo successo casalingo risaliva al 20 settembre. Boccata d'aria e botta di fiducia per un Milan che, comunque, è ancora evidentemente convalescente. Qualcuno non convince ancora, specie davanti: Nikola Kalinic fa bene le sponde, ma trova poco la porta. Di certo il Milan ha dimostrato di voler guarire al più presto. Tante le conclusioni (21) e soprattutto approccio alla gara perfetto, con gol nel primo quarto d'ora, come non capitava da agosto. Da sottolineare anche la reazione dopo il pareggio. Il Milan è sembrato finalmente coraggioso, in perfetta sintonia con il suo nuovo allenatore. Anche perchè l'avversario non era semplice e se il Milan non avesse messo in campo queste doti si sarebbe ritrovato in una situazione complicata. I rossoblu hanno giocato discretamente e segnato, ma alla fine il Milan ne è uscito.
Per la squadra di Gennaro Gattuso il rischio era, scrive La Gazzetta dello Sport, quello di dover fare per forza qualcosa: vincere, ovviamente. Ecco perchè Rino è voluto andare sul sicuro, tornando alle cose semplici e che danno sicurezza. La difesa a quattro ha retto bene e il Bologna ha fatto fatica. Da segnalare l'ottima partita in copertura di Ricardo Rodriguez, che ha rinunciato spesso ad attaccare, visto il pericoloso tridente bolognese. Per il resto le novità di Gattuso sono sicuramente una ricerca maggiore della verticalità e una gestione più intelligente della gara per evitare cali nel finale.
Sicuramente Ringhio sarà rimasto soddisfatto dall'approccio del Milan: i primi quindi minuti sono stati quasi perfetti, tant'è vero che i rossoneri hanno trovato il gol. Bologna tappato dietro con un 4-5-1 senza possibilità di ripartenze. Pressing costante e manovra spesso spostata sulla destra per attivare Suso. Roberto Donadoni sapeva di dover fare attenzione allo spagnolo e aveva preparato una sorta di gabbia, che però è saltata quando Franck Kessie ha iniziato a supportare l'attacco con cavalcate degne della scorsa stagione dell'ivoriano. L'asse opposto, quello di sinistra, è rimasto nell'ombra per un po', finchè Jack non ha sfruttato l'ottima sponda di Kalinic per concludere a rete.
Anche i piccoli episodi lasciano intendere che questo Milan è cambiato: Leonardo Bonucci che spazza in fallo laterale, mentre fino a poco tempo fa avrebbe probabilmente giocato; Riccardo Montolivo attentissimo che salva un gol quasi fatto del Bologna e festggiato dai compagni e anche altro. A far male al Milan, però, sono stati due ex: Mattia Destro e Simone Verdi, che hanno collezionato un grande gol, per il momentaneo pareggio.
Dopo il gol gli emiliani sono leggermente usciti, mentre il Milan è tornato a faticare: mazzata psicologica. Ecco perchè stavolta Gattuso dalla panchina ha dato il segnale giusto: Patrick Cutrone. Il bomber classe 1998 ha dato una vera e propria scossa, alla Filippo Inzaghi, entrando dalla panchina. A fargli spazio è stato Ignazio Abate, con Fabio Borini terzino. Il Milan si è così disposto a 4-4-2/4-3-1-2 (con Suso trequartista). Decisivo però è stato ancora una volta proprio Borini, anche in veste di terzino: cross pennellato per Bonaventura che si è inserito ancora una volta alla perfezione da mezzala e ha colpito di testa. Così nasce forse il nuovo Milan di Gattuso, che ha anche rischiato di nuovo la beffa, ma ha tenuto. Non ha sofferto tanto, ma ha saputo farlo. Esattamente come faceva Gattuso.
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