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Bonucci vede rosso: salta la Juve, ma tiene la fascia

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Bonucci fa crollare il Milan. Espulso a metà del primo tempo, probabilmente rimedierà due turni di squalifica, saltando il match contro l'ex squadra.

Stefano Bressi

Il match di ieri ha un momento chiave: il 25' minuto del primo tempo. Leonardo Bonucci e Leandro Rosi si intrecciano in area di rigore del Genoa e il capitano rossonero sgomita. Il capitano rossonero lascia il campo con abbondante anticipo. A fine partita, a lasciare San Siro è prima il genoano, con un cerottone in testa. Quando gli chiedono se la gomitata ci fosse, lui indica semplicemente la fronte e spiega che il cerotto bianco copre ben cinque punti di sutura. Bonucci, stavolta, esce dopo. Lo scorta l'addetto stampa e non rilascia neanche una parola.

Ma ricostruiamo l'azione incriminata: Bonucci sale per colpire di testa in occasione di una punizione battuta da Hakan Calhanoglu. Manca il pallone, ma non Rosi, che subisce una gomitata. Entrambi, a dire il vero, hanno il gomito largo. Bonucci, però, lo carica con maggiore forza verso l'avversario. Probabilmente a fare la differenza è l'altezza del difensore, che allargando il braccio colpisce in volto il rossoblu. Rosi, invece, arriva alla spalla di Bonucci. In ogni caso, deve intervenire il VAR per decretare l'espulsione del milanista. Il capitano rossonero appare evidentemente sorpreso. Tripla sanzione per lui: ha lasciato il campo prima, salterà il Chievo Verona e anche la Juventus, perchè dovrebbe prendere due giornate di squalifica per condotta gravemente antisportiva. I turni sarebbero addirittura tre se nel refereto fosse scritto che si tratta di condotta violenta. In caso di due giornate, il Milan incasserà in silenzio. Altrimenti, farà ricorso con motivazioni abbastanza chiare: non c'è premeditazione. In casa bianconera, accolgono la squalifica con sportività: Massimiliano Allegri si dice dispiaciuto di non vederlo in campo, mentre Gianluigi Buffon gli esprime solidarietà e si dice più tranquillo a saperlo fuori.

Quello di Bonucci, comunque, è un gesto che fa sì che la sua fascia da capitano diventi leggermente più larga al suo braccio. Già contro la Sampdoria pare che Leo avesse restituituito la fascia da capitano, lasciando decidere allo spogliatoio, che si narra, dice La Gazzetta dello Sport, non lo abbia mai visto di buon occhio. Ma Bonucci ha le spalle larghe e, così, la fascia è rimasta al suo braccio. Potrebbe aver fatto la differenza nel rendimento di Leo il cambio nella tipologia di allenamenti. A Vinovo si allenavano basandosi sulla forza, a Milanello no. Anche lui non è sembrato particolarmente convinto da Emanuele Marra e ha provato a convincere la società a disporre il centro sportivo di alcuni macchinari per sviluppare proprio la forza. Altra indiscrezione: stanco per i troppi impegni, aveva chiesto riposo contro l'AEK Atene, non accordato.

Ieri Bonucci è rimasto zitto. Dopo aver visto la partita dai palchi vicino alle panchine è sceso nello spogliatoio. Era dispiaciuto, ma non si è scusato. Le scuse si fanno quando si fa qualcosa intenzionalmente, mentre quello con Rosi era un normale scontro di gioco. Stavolta fa silenzio addirittura anche sui social, dove di solito commenta sempre. Proprio sui social è finito nel mirino dei tifosi. Sembra tornato al primo anno di Juve, quando i tifosi lo fischiavano e ha preso l'ultima espulsione diretta.

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