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Borini si è preso il Milan: da ultimo rincalzo a titolare inamovibile

Redazione

Fabio Borini sugli scudi: il numero 11 rossonero, dopo l'infortunio di Andrea Conti, è diventato uomo imprescindibile per il centrocampo del Milan
01:29 min

di Deborah Maria Della Valle

Aveva già dato dimostrazione della propria tenacia nella partita giocata a San Siro contro la Roma confermata anche nel derby dove è stato il migliore in campo. E allora in questo Milan traballante : si chiama Fabio Borini.

Il ventiseienne giocatore arrivato in estate dal Sunderland è passato in un battibaleno dalla panchina al terreno da gioco, dall’essere un normale rinforzo a essere un jolly incredibile per la squadra di Vincenzo Montella. Questo ci insegna (e insegna alla società) che non necessariamente gli acquisti più rumorosi (e costosi) siano anche quelli migliori. In un mercato da 230 milioni di euro domenica è stato senza dubbio uno dei migliori in campo (assieme a Giacomo 'Jack' Bonaventura): lui che di milioni ne è costato solo 6, tra prestito e obbligo di riscatto.

E’ stato il quinto acquisto del Milan e, probabilmente, anche quello meno compreso. Al suo arrivo in rossonero molti erano gli scettici, diversi erano increduli. ? La scelta di Montella di metterlo solo contro Ivan Perišić sembrava un azzardo non da poco, ma la risposta del giocatore di Bentivoglio è stata più che convincente.

Sicuramente non è un calciatore tutto talento e tecnica , uno che si mette al servizio della propria squadra e che dà il massimo. E proprio sul cuore vorrei soffermarmi, quello che ha messo in campo contro i neroazzurri dove è partito titolare e dove non solo ha corso per tutti i 90 minuti, ma ha corso anche per i suoi dieci compagni. E’ stato una vera e propria spina nel fianco della difesa dell’Inter (molto più di chi avrebbe dovuto esserlo) . L’intesa con Mateo Musacchio è evidente: l’argentino lo ha assecondato e supportato in varie occasioni e anche questo è un fattore rincuorante in un momento cupo. L’intesa con i compagni non può e non deve essere dettaglio trascurabile.

All’attivo una sola esperienza in Serie A con la Roma dove in 24 presenze disputate realizzò 9 gol fornendo ottime prestazioni nella Capitale molto più lunga ma meno incisiva invece quella in Premier League dove in 107 presenze ha segnato solo 16 gol. Proprio alla Roma si guadagnò la prima (e per ora unica) presenza in Nazionale maggiore. Borini voleva rientrare in Italia è così ha fatto accettando quella che, probabilmente, è la chance assoluta per il riscatto. Pare essersi adattato velocemente a tutto e tutti, forse quegli allenamenti in solitudine dovuti ai rapporti tesi con l’ex allenatore Brendan Rodgers ai tempi del Liverpool gli hanno fatto bene, solo chi ha la giusta intelligenza può infatti riuscire a trarre benefici da situazioni poco favorevoli. E’ sempre andato avanti per la propria strada interessato solo ed esclusivamente a metterci impegno e oggi da il massimo negli allenamenti come in campo.

Sta dimostrando di avere forza fisica, spirito di sacrificio e tenacia sufficienti per essere una pedina fondamentale per i rossoneri. Specialmente in questo momento delicato è bello sapere di avere qualcuno sulla quale contare e Borini, per ora, è quel tipo di giocatore. Con lui la fascia destra sembra essere al sicuro e nell’anno che porta ai Mondiali, non è un dettaglio di poco conto.

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