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Ha rinviato il ritiro dal calcio per poter giocare il Mondiale e, chissà, vincerlo. Di mezzo c'è la Svezia. La Russia è nel suo destino. Stiamo parlando di Gianluigi Buffon, capitano della Nazionale azzurra. Andare in Russia significherebbe giocare il sesto mondiale, nessuno come lui.
Gigi Buffon è il record-man di presenze in Nazionale, con 173 apparizioni, ed è al quarto posto nella classifica assoluta di tutte le selezioni, scrive La Gazzetta dello Sport. Al primo posto il centrocampista egiziano Hassan (184), il portiere saudita Al-Deayea (178) e il messicano Suarez (177). Buffon non vuole fermarsi. Non ora. Sarebbe incredibile vederlo chiudere la carriera con il Mondiale in Russia, dopo che proprio vent'anni fa ha esordito in Nazionale contro la Russia. Era proprio uno spareggio per il Mondiale, in quel caso l'Italia vinse. Ieri Buffon ha commentato così: "Il ricordo è simpatico, ma ne avrei fatto volentieri a meno. Se passiamo per me sarà leggenda, ma è sempre un rischio. L'importante è che il risultato sia lo stesso di vent'anni fa. Un po' mi manca quella spensieratezza e spavalderia tipica di chi è giovane e deve ancora prendere bacchettate sulle dita. Più vinci, più sbagli, più impari. Poi maturi e inizi a contare fino a dieci. Ora sono più riflessivo e spero di essere un portiere migliore".
Da leader esperto, l'analisi sul match con la Svezia è chiarissima: "Della Svezia fa paura la loro metodicità. Fanno sempre le stesse cose, ma le fanno bene. Con queste squadre se giochi da sei perdi, se giochi da 6,5 pareggi, solo se giochi da 7 vinci. Perciò servirà una bella partita, anche individualmente. Biscotto 2004? Il tempo passa, l'eliminazione da quell'Europeo fu bruciante. Ma se avessimo fatto meglio prima non ci sarebbero stati problemi. Se ti ritieni un giocatore forte, sai che il destino passa dalle tue mani. Non dobbiamo sentire la pressione esterna. Sappiamo che andiamo incontro a due partite importanti per il nostro calcio per l'Italia. Abbiamo fiducia in Ventura. Il confronto tra noi azzurri al Filadelfia è stato fatto passare come qualcosa di eccezionale, invece è normale che dei professionisti si confrontino per superare le difficoltà. Capita spesso sia alla Juve che in Nazionale".
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