Fedelissimo ai colori rossoneri
(Di Massimo Iurino) Evani è uno dei tre calciatori ad aver percorso per intero il cammino del Milan dall'onta della Serie B fino alla conquista del tetto del mondo. Una vera bandiera del club, dai primi anni Ottanta, dove vinse i Campionati cadetti del 1980/81 e 1982/83, fino ad arrivare alle conquiste Intercontinentali del 1989 e del 1990. Le altre due glorie rossonere a condividere questo percorso sono Franco Baresi e Mauro Tassotti. VAI ALLA SCHEDA SUCCESSIVA
Fondamentale in ogni ruolo
—Evani diventa titolare del Milan con l’avvento di Ilario Castagner (1982/83), giocando all'epoca da terzino sinistro e mostrando grandi capacità di corsa, abilità nel crossare per le punte e predisposizione al sacrificio ed al pressing. Tutte caratteristiche che lo hanno fatto apprezzare dai vari allenatori che si sono succeduti sulla panchina del Milan, da Liedholm a Capello a Sacchi, tecnici che non hanno mai rinunciato al suo utilizzo da titolare. Con l’arrivo di Arrigo Sacchi cambia la sua posizione in campo, diventando imprescindibile anche nella sua nuova collocazione. Il ruolo di terzino era ricoperto dal giovane Paolo Maldini per cui Sacchi lo avanzò nel ruolo di centrocampista di fascia sinistra: Chicco fungeva da esterno di sinistra nel centrocampo a quattro, diventando fondamentale per far diventare una squadra un gruppo che contava di molti talenti (Van Basten, Gullit, Rijkaard, Donadoni su tutti).
Nei primi due anni del ciclo di Fabio Capello, invece, venne spesso impiegato da interno di centrocampo, contribuendo alla conquista di due scudetti consecutivi (1991/92 e 1992/93). VAI ALLA SCHEDA SUCCESSIVA
L'uomo delle finali
—Nell’arco di dieci giorni Evani regalò al Milan il trionfo in due competizioni internazionali che portarono i rossoneri sul tetto del mondo. Il 7 Dicembre 1989 nella gara di ritorno della finale di Supercoppa Europea contro il Barcellona, dopo l’1-1 dell’andata, sarà lui a spezzare l’equilibrio e portare il trofeo nella bacheca di via Turati, grazie ad un gran sinistro su punizione al minuto 55.
Il 17 Dicembre 1989, nella finale di Coppa Intercontinentale a Tokyo contro i colombiani del Medellin, si erge ad assoluto protagonista per merito di una punizione dal limite allo scadere del secondo tempo supplementare che sorprende il portiere Higuita. E' l’ultimo trionfo che manca al Milan di Sacchi per completare la scalata alla vetta del mondo, come richiesto dal Presidente Silvio Berlusconi.
Nella stagione 1990/91 segna a Marassi contro la Sampdoria il gol dell’1-1 nella gara di andata valida per la finale di Supercoppa Europea. Il 2-0, ottenuto dal Milan nella gara di ritorno, porterà la conquista della coppa. VAI ALLA SCHEDA SUCCESSIVA
Il soprannome
—Bubu è il soprannome con il quale tutti ricordiamo Evani, soprannome che si guadagnò per l’altezza e per il suo caschetto che lo facevano assomigliare al personaggio dei cartoni animati della Hanna-Barbera.
Non tutti sanno però che Alberigo ha più volte confessato di detestare quel nomignolo e di preferire l'appellativo di Chicco, che sente più suo. VAI ALLA SCHEDA SUCCESSIVA
I trionfi in rossonero
—Con i rossoneri disputa 13 stagioni giocando complessivamente 393 partite in campionato con 19 reti all'attivo, vincendo 2 Campionati di serie B (1980/81 e 1982/83), 3 Scudetti (1987/88, 1991/92 e 1992/93), 3 Supercoppe italiane (1988, 1992 e 1993), 1 Mitropa Cup (1982), 2 Coppe dei Campioni (1989 e 1990), 2 Supercoppe Europee (1989 e 1990) e 2 Coppe Intercontinentali (1989 e 1990).
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