Secondo l'edizione odierna del quotidiano 'Repubblica', il Milan rischia, dopo quella dello scorso aprile, la seconda rivoluzione in appena 7 mesi dopo 31 anni di epopea berlusconiana. La 'svolta cinese' vacillerebbe a causa dei soldi: Yonghong Li, proprietario e Presidente del club di Via Aldo Rossi, infatti, dovrà restituire 383 milioni di euro (interessi compresi) al fondo di investimenti statunitense Elliott Management Corporation entro ottobre 2018 ma, al momento, per 'Repubblica' non ne sarebbe in grado. Pertanto, per scacciare l'incubo di vedersi 'sottrarre' il Milan dal fondo di Paul Elliott, dovrà quasi giocoforza passare dalla ricerca di nuovi soci finanziatori.
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Caccia a nuovi soci per salvare il Milan
Per trovarli più rapidamente possibile, sembrerebbe come Yonghong Li abbia messo in campo anche forze esterne di lusso, quale, ad esempio, il consulente Roberto Poli, già Presidente ENI dal 2002 al 2011 ed attualmente nel Consiglio d'Amministrazione di Fininvest, un nome ben noto anche all'ex Presidente Silvio Berlusconi poiché nominato all'ENI proprio dal Cavaliere. Più che il deficit di bilancio del primo semestre 2017, circa 32 milioni, in casa Milan preoccuperebbero le stime delle perdite fino a giugno 2018, che dovrebbero ammontare, vista la faraonica campagna acquisti condotta in estate da Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli, a 140-160 milioni di euro.
Il tandem Roberto Poli – Paolo Scaroni (membro del CdA del Milan) avrebbe ben chiare le difficoltà di Yonghong Li, che sta cercando di rifinanziare il debito con Elliott attraverso altri istituti di credito: Goldman Sachs, però, per 'Repubblica' avrebbe detto di no, mentre Merrill Lynch si sarebbe dichiarata disponibile a rifinanziare il debito del Milan, non quello della Rossoneri Sport Investments Luxembourg, società controllata dall'imprenditore cinese dall'oscuro passato e dalle incerte disponibilità economiche.
Ora il Milan è in trattativa con Highbridge, altro fondo di investimenti statunitense: si parla di un nuovo prestito a Yonghong Li da 100 milioni di euro, più tutti quelli da restituire ad Elliott, a tre anni. La realtà, ha concluso 'Repubblica', è che il proprietario del club rossonero rischia di restare soffocato, oltre che dalla possibile decisione negativa della UEFA (attesa il 7-8 dicembre) sul 'voluntary agreement', anche dai mancati introiti per la qualificazione in Champions League. Ecco perché servirebbero, subito, nuovi soci che affianchino Yonghong Li oppure lo sostituissero qualora il Milan finisse in mano ad Elliott per inadempienza dell'attuale proprietario.
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