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Vincenzo Montella (almeno per adesso) non tradisce il suo credo tattico: anche ieri sera, in occasione della gara allo stadio 'Ezio Scida' di Crotone, , il tecnico campano ha disposto la sua squadra in campo con l'ormai consueto 4-3-3, un vero e proprio marchio di fabbrica nella sua esperienza rossonera.
Una delle chiavi vincenti di un Milan molto pericoloso in fase offensiva è stata, secondo 'La Gazzetta dello Sport', la prestazione del 23enne turco Hakan Calhanoglu, schierato da Montella come intermedio di centrocampo, sul versante sinistro, nel reparto completato dal motorino Franck Kessié e dal cervello Manuel Locatelli. Calhanoglu, di indole trequartista, ha 'galleggiato' tra centrocampo ed attacco, dimostrandosi utile in fase di copertura e letale negli ultimi 20 metri.
Il calciatore, prelevato in estate per 20 milioni di euro dal Bayer Leverkusen, ha avuto il merito di cercare costantemente il dialogo con i compagni e, al contempo, essere molto utile come collante tra i due reparti avanzati. Abile tanto ad uscire dai blocchi quanto, in posizione più offensiva, a dispiegare appieno il gioco che più gli è congeniale: triangoli, verticali, scambi e assist, come quello che ha mandato Patrick Cutrone a procurarsi il calcio di rigore in avvio di gara e quello che ha servito sempre Cutrone, scattato sul filo del fuorigioco, in occasione del gol di Suso.
La posizione di Calhanoglu, schierato un po' come è ormai solito giocare l'argentino Javier Pastore nel PSG, potrà diventare decisiva, ha sottolineato la 'rosea' oggi in edicola, anche nei prossimi match dal risultato più incerto, grazie alla sua precisione nel passaggio ed alla sua visione globale del gioco.
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