Ieri a Lugano, il 23enne turco, Hakan Calhanoglu, è finalmente tornato in campo, anche se per un’amichevole; e con una nuova maglia rossonera numero 10 sulle spalle: a Leverkusen la indossava lui, a Milano per un anno è quasi sempre rimasta sotto la tuta del samurai triste Keisuke Honda, appena 8 partite nell’ultima stagione. Poi, a fine giugno, il giapponese ha salutato, alla scadenza del contratto, e il numero è rimasto vacante: averlo avuto per 45 minuti a Lugano, per Calhanoglu, non vale come prenotazione, ma come prelazione di sicuro sì. Anche perché, stando a quanto riporta La Gazzetta dello Sport, qualche tassello dal mercato arriverà, ma né Biglia né Kalinic la chiederebbero: servirebbe un mister X, per ora non all’orizzonte.
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Calhanoglu, per lui la maglia numero 10: c’è ancora da crescere
Il Milan ha finalmente ritrovato un numero 10 di spessore, il centrocampista turco Hakan Calhanoglu. La maglia ed il numero ci sono, ma bisogna crescere.
PARTITA - Calhanoglu ha giocato largo a sinistra nel 4-3-3 di Montella: il turco si è impegnato, non è stato il protagonista della gara, ma ha fatto vedere buone cose. L'ex Bayer Leverkusen si è spesso accentrato o abbassato in maniera tale da cercare la giocata tra le linee: sostanzialmente più un 10 piuttosto che un 7 o un 11. Il tecnico rossonero, al termine della partita, ha lasciato le seguenti dichiarazioni sul giocatore: "Hakan può giocare dappertutto e con più libertà può essere importante: ha grandi qualità. E poi è motivato: lo abbiamo visto recuperare palloni in scivolata, anche se deve ancora crescere fisicamente".
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