Con l'ingresso di Patrick Cutrone, fondamentale per dare peso, sostanza e profondità all'asfittico attacco rossonero, Suso è tornato a presidiare la fascia destra.
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Cambia il modulo, risorge Suso: sprecato da seconda punta
Libero dai compiti della seconda punta, a lui poco congeniali, lo spagnolo ha arretrato la propria posizione di venti metri, riuscendo così ad innescare i suoi letali movimenti. Finalmente nel vivo della manovra, il numero 8 rossonero ha realizzato una splendida rete a giro per il momentaneo uno a uno, ha dialogato in maniera costruttiva con il positivo Fabio Borini e ha tenuto in costante allarme la difesa nerazzurra.
Nonostante la dolorosa sconfitta finale, Vincenzo Montella può parzialmente consolarsi con la ritrovata personalità del campione iberico, la cui collocazione tattica rimane tuttavia ad oggi un rebus di non facile collocazione.
La scelta obbligata di alzare il baricentro della squadra per dare una svolta al primo tempo insignificante del Derby sembra tuttavia indicare una possibile soluzione. Senza l'obbligo di stazionare sulla linea degli attaccanti, costretto a muoversi spalle alla porta, Suso può prendersi maggiori responsabilità giocando da mezz'ala, distribuendo palloni e puntando la porta con convinzione. Il talento spagnolo ha dimostrato una volta ancora come la sua imprevedibilità sia al momento l'unica vera ed irrinunciabile arma a disposizione del cantiere Milan.
L'ottima reazione mostrata domenica sera nella ripresa è patrimonio da non dilapidare ma rimane sterile se Suso non entra nel vivo dell'azione. È necessario che lo spagnolo affianchi Lucas Biglia nel possesso palla, giostrando nella zona di centro destra e consentendo alla squadra i movimenti senza palla tanto importanti per creare sbocchi offensivi.
Montella, impossibilitato a tornare all'affezionato 4-3- 3 per la carenza di ricambi sulle corsie esterne, deve
valorizzare Suso nel 3-5-2 come mezz'ala di qualità, insistendo sul binario con Borini ed offrendogli sponde
offensive di peso.
Enrico Maggioni
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