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Un giocatore che non sta vivendo un ottimo periodo di forma, soprattutto dal punto di vista psicologico, è Carlos Bacca. Il colombiano, infatti, lunedì sera è rimasto a guardare i suoi compagni dalla panchina per tutta la partita. Montella ha preferito schierare tra i titolari, come punta centrale, Gerald Deulofeu e poi, nel momento del bisogno, ha inserito Lapadula, definito dallo stesso allenatore rossonero, nella conferenza stampa pre-partita, in calo. In molti si stanno chiedendo cosa sia successo all'ex giocatore del Siviglia. L’anno scorso, al suo primo anno di Serie A, era molto più decisivo e più nel vivo del gioco, tanto è vero che terminò il campionato con 18 reti all'attivo, terzo miglior capocannoniere del massimo campionato italiano dopo gli argentini Paulo Dybala( autore di 19 reti) e Gonzalo Higuain( autore di 36 gol).
Alla prima partita di questo campionato segnò la sua prima tripletta con la maglia del Milan. Nelle prime 7 partite di questo campionato mise a segno ben 6 gol. Ma da lì è cominciato il suo periodo nero. L’ex attaccante del Bruges ha cominciato piano piano ad estraniarsi dal gioco di squadra e a divorare gol( tipo quello contro la Juventus in Supercoppa nei supplementari) che fino a pochi mesi fa non avrebbe mai sbagliato. È tornato a segnare l’8 gennaio contro il Cagliari, mettendo fine ad un’astinenza che durava da più di 3 mesi e permettendo ai suoi compagni di vincere una partita molto complicata. Ha segnato, poi, la giornata seguente in quel di Torino, fissando il risultato sul 2 a 2 finale, e anche in Coppa Italia contro la Juve, sfida terminata 2 a 1 per i ragazzi di Allegri. Con questi 3 gol segnati nelle prime 4 partite del nuovo anno, sembrava che il sudamericano potesse essere in grado di tornare il giocatore che era lo scorso anno, ma così non è stato. Infatti, sia contro l’Udinese che contro Sampdoria e Bologna, Bacca non è mai stato in grado di lasciare il segno. Montella ha deciso di lasciarlo in panchina contro la Lazio per due motivi: il primo è perché l'ex Siviglia fa fatica a giocare in questo Milan, e il secondo invece è per permettere al colombiano di stare un po’ a riposo e cercare di resettare tutto e di tornare ad essere decisivo, perché la crisi del numero 70 rossonero è molto più una crisi psicologica prima ancora che tecnica, visto che, ormai, ad ogni errore che commette viene prontamente fischiato dal pubblico di San Siro. In tanti dicono che, con lui in campo, sembra che la squadra giochi in inferiorità numerica, perché Bacca, in fase di non possesso, a differenza di Lapadula, pressa poco i difensori e non si guadagna mai quel fallo che permetta alla squadra di risalire e di guadagnare metri.
Detto ciò, Carlos deve svegliarsi perché al momento non è più un titolare fisso per l’ex allenatore della Roma e perché un Bacca in forma e convinto dei propri mezzi serve molto alla squadra meneghina.
Niccolò Bambini
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