archivio2017

Cessione Milan – Closing o battaglia legale

Silvio Berlusconi e i rappresentati della cordata cinese Milan Sino Europe Sports, closing
Settimana ancora una volta decisiva per il futuro del Milan. Se l'affare salta, però, i cinesi non vogliono perdere i 200 mln. Prona una battaglia legale.

Stefano Bressi

Sarà l'ennesima settimana della verità per il Milan. Una settimana che si preannuncia all'insegna della tensione. Nonostante Silvio Berlusconi abbia tentato di tranquillizzare tutti, la situazione è delicata e ci si può aspettare qualsiasi cosa: Sino-Europe Sports riuscirà a raccogliere i 100 milioni per la nuova proroga o l'affare salterà definitivamente? Il clima non è più sereno e conciliante. Fininvest fa la voce grossa chiedendo garanzie, ma non è del tutto convinta di uscire da questa storia con 200 milioni in tasca. SES, infatti, ha già chiarito che se tutto saltasse sarebbe pronta a dare battaglia per recuperare la somma versata, scrive il Corriere dello Sport.

I cinesi sperano che gli venga riconosciuta la causa di forza maggiore. Ovvero: non è colpa di Yonghong Li, ma delle restrizioni del governo cinese. Senza queste problematiche, sostiene SES, il passaggio di proprietà sarebbe già concluso tre mesi fa. Fininvest, come detto, non è del tutto al sicuro sotto questo aspetto. Ecco perché tanta clemenza nell'aspettare e nel provare a trovare una via d'uscita, che farebbe comodo a tutti. Se Sino-Europe ha interesse a comprare, Fininvest lo ha a vendere. Infatti, se saltasse l'operazione si andrebbe subito alla ricerca di nuovi acquirenti. Sono già partiti, del resto, segnali dalla cordata di Sonny Wu, Nicholas Gancikoff e Sal Galatioto.

Da SES fanno sapere che comunque se si dovesse riuscire a scalare la montagna closing, che si è fatta più in salita proprio a causa delle restrizioni governative, poi tutto andrà per il meglio. Il problema, al momento, è che serve trovare denaro al di fuori della Cina. Problema che non si porrà se SES dovesse diventare proprietaria del Milan, le cui casse sarebbero riempite tramite prestiti degli azionisti. In pratica, nessun'altra restrizione. Servirà, comunque, mettere in piedi un piano commerciale, che sarà la vera fonte di sostentamento milanista.

Un altro problema, a questo punto, potrebbe essere la credibilità. Quella nei confronti dei tifosi potrebbe essere recuperata dopo il closing, ma il problema è quella nei confronti degli addetti ai lavori. Ciò che è successo è rimbalzato ovunque e i vari club, procuratori, giocatori hanno letto la notizia, dubitando delle reali capacità dei futuri proprietari. Si parlava di un mercato importante, fatto con più di cento milioni, ma adesso non ci sono più certezze.

TI POSSONO INTERESSARE ANCHE:

SEGUICI SU: /// /// /// ///

tutte le notizie di