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Cessione Milan: ecco come il fondo Elliott si è tutelato per eventuale inadempienza cinese

Il fondo di investimenti statunitense Elliott vero e proprio 'deus ex machina' del super-potenziamento rossonero sul mercato: il punto della situazione

Daniele Triolo

Carlo Festa, giornalista de 'Il Sole 24 Ore', ha provveduto, con un articolo, a fare chiarezza sulla situazione economica in casa Milan dopo la montata dal Presidente della Roma, James Pallotta, poi ufficialmente dopo la dell'Amministratore Delegato rossonero, Marco Fassone.

Si parte da un assunto: è la Rossoneri Sport Investment Luxembourg, società presieduta da Yonghong Li, e dunque non il Milan, ad essere indebitata di nei confronti di Elliott. Ed è quindi su questa società che vige la legislazione fallimentare del Granducato del Lussemburgo. Nell'eventualità in cui la Rossoneri Sport Lux non riuscisse a restituire ad Elliott entro i tempi previsti (ottobre 2018) il prestito di cui sopra, la legislazione lussemburghese prevede che la società 'in default', e tutti i suoi beni, entrino immediatamente nella disponibilità dei creditori.

Il Milan, dunque, non passerebbe dalle autorità del Lussemburgo, bensì finirebbe in mano ad Elliott. Potrebbe allora essere lo stesso fondo di investimenti, scrive Festa, ad occuparsi immediatamente della valorizzazione dell'asset e della sua futura rivendita. E' probabile dunque che sia proprio Elliott il vero 'regista oscuro' delle operazioni di mercato rossonere: potenziando la squadra, (il Milan) in modo da poterla rivendere più facilmente se non fosse onorata la scadenza del debito da parte dei cinesi.

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