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Ormai sembra tutto fatto, ieri il Cda ha anche convocato l'Assemblea dei soci per il 14 aprile. Yonghong Li ha i soldi e riuscirà ad arrivare al closing grazie ai prestiti ottenuti. Adesso ci si chiede cosa accadrà dopo. Come sarà gestito il club? Quali saranno i primi passi della nuova dirigenza con Marco Fassone come amministratore delegato? Ma soprattutto, il Milan riuscirà a rilanciarsi?
Dopo la stagione attuale, che sa tanto di miracolo sportivo, con una società in perenne stallo, già venduta ma non comprata, con una doppia dirigenza e con un rischio di sbandare che era altissimo, ma che vede ancora il Milan in lotta per un posto in Europa, i tifosi sperano che il prossimo anno la situazione sia migliore. Sognano in grande. Sperano che Yonghong Li sappia risollevare il club, ma ancora non ne sono certi. Il ricorso a Elliott, tra commissioni e interessi, costerà al cinese tra i 50 e i 60 milioni. Il bond sarà emesso, per contratto, entro 45 giorni dal closing e avrà durata 18 mesi. Ciò significa che dovrà restituire i 303 milioni entro un anno e mezzo e per farlo dovrà cercare nuovi soci, o cercare nuovi finanziamenti, ma a più lungo termine. Elliott ha in pegno le azioni del Milan.
Già finanziata, però, è la prima sessione di mercato, in cui è prevista una spesa di 100-150 milioni. L'obiettivo, infatti, è di arrivare almeno al quarto posto, che dal prossimo anno vale un posto in Champions League. Non solo per le ambizioni dei tifosi, ma anche perché è un passaggio vitale per le sorti del club, scrive il Corriere della Sera. Le prossime mosse, dunque, saranno fondamentali. Massimiliano Mirabelli ha avviato diverse trattative negli ultimi mesi e non vede l'ora di portarle a termine o quanto meno di provarci. Le priorità dopo il closing saranno i rinnovi di Gianluigi Donnarumma, Mattia De Sciglio e Suso. Poi si pianificheranno gli acquisti. Si punta a 2-3 rinforzi di qualità e nel mirino c'è Sead Kolasinac, difensore dello Schalke 04, che arriverebbe a costo zero. L'altro passo importante sarà di fronte all'UEFA. Adriano Galliani ha scritto una lettera un mese fa e Fassone è intenzionato a proseguire su questa strada. L'idea è di usare il "voluntary agreement": un'autodenuncia con cui la società ammette di non aver rispettato i parametri del fair-play finanziario e studia un piano di risanamento del debito. Così si evita la multa, ma si è obbligati a non sbagliare più. Per farlo serve la Champions.
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