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Cessione Milan, slitta la proroga ma non il closing: il punto

Mediaset Fininvest Milan Berlusconi
Si infittiscono i misteri in merito l'operazione di cessione del Milan da Fininvest a Sino-Europe Sports: ecco quanto riportano stamattina i media

Daniele Triolo

CESSIONE MILAN

Nubi sul futuro del Milan. L'operazione di cessione del club di Via Aldo Rossi da Fininvest a Sino-Europe Sports procede tra tante, troppe incertezze. Ed, ad oggi, non si capisce quale sia, per la società rossonera, la soluzione migliore: se restare saldamente in mano a Fininvest, e dunque alla famiglia Silvio Berlusconi, con i tifosi ben consapevoli di non poter sognare una squadra regina del mercato, oppure se finire in mani cinesi, indicate come 'economicamente potenti' ma che, in realtà, potrebbero poi non esserlo. Vediamo come i giornali in edicola questa mattina riportano le ultime notizie in merito il closing per il passaggio di proprietà del Milan.

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CORRIERE DELLA SERA

La data del 7 aprile resta fissata come quella del closing o, nell'eventualità avversa, del definitivo salto del banco della trattativa. Il Presidente di Sino-Europe Sports, Yonghong Li, rimasto investitore unico e non avendo avuto disponibilità da Fininvest a rinviare tale data, vorrebbe essere sicuro di raccogliere tutti i soldi necessari a completare l'acquisto prima di versare la terza caparra di 100 milioni di euro. Nel caso, infatti, l'affare dovesse andare a rotoli, SES perderebbe già i 200 milioni delle prime due. Sembrano essere questi, a conti fatti, i veri motivi per cui non è stato ancora effettuato l'ultimo bonifico, anche se le parti parlano di complicazioni burocratiche. I 100 milioni, comunque, sarebbero attesi entro la prossima settimana. Inutile, a questo punto, parlare di date: potrebbe anche dover trascorrere tutta. Fininvest, dopo aver parlato con gli advisor Lazard e Rotschild, ha ritenuto di concedere ulteriore fiducia a SES, evidentemente rassicurata da Yonghong Li sulla serie di finanziatori ancora coinvolti nell'operazione.

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

La terza caparra di 100 milioni di euro ancora non c'è, ma le rassicurazioni teoriche sì. La prossima settimana il denaro, che c'è, esiste, entrerà sui conti UniCredit intestati a Fininvest. Dovrebbe essere, in teoria, il penultimo bonifico prima del saldo definitivo per l'acquisizione del Milan. I soldi sembravano già essersi messi in viaggio, sull'asse Hong Kong-Lussemburgo, nei giorni scorsi, seguendo rotte già tracciate nel recente passato da SES. Così, però, non è stato: gli imprevisti sono stati identificati come 'inadempimenti burocratici'. Qualche giorno in più, comunque, non cambia la sostanza delle cose: saranno ore di passione per i tifosi del Milan, anche perché fino a quando la nuova tranche non sarà visibile e documentata in banca, sorgono interrogativi piuttosto inquietanti. Se per spostare una somma così banale sono serviti giorni e giorni di lavoro, riuscirà poi SES entro il 7 aprile a reperire altri 320 milioni di euro per concludere l'affare? I cinesi si sono già esposti con 200 milioni: argomento valido per convincere Fininvest a fidarsi di loro. Almeno per qualche altro giorno.

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LIBERO

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Niente caparra, ancora, sui conti Fininvest, e bonifico mai partito anche se fonti vicine alla trattativa ribadiscano come Yonghong Li abbia già a disposizione tale cifra. La difficoltà starebbe nel farla arrivare in Europa, dopo che il Governo cinese ha ordinato lo stop negli investimenti esteri in maniera di sport ed intrattenimento. Yonghong Li avrebbe a disposizione, subito, almeno altri 140 milioni oltre la terza caparra, per un totale di 440: cifra, comunque, ben lontana dai 520 per finire di acquisire il Milan, senza dimenticare che ne vanno versati altri 220 per saldare i debiti del club rossonero. Più tardi arriverà il bonifico, meno tempo avrà il broker per reperire la somma mancante. Fininvest, che non intende spostare più la data del closing dal 7 aprile, ha concesso altra dilazione temporale, a fronte delle rassicurazioni fornite da SES, confortata da quanto rilevato dagli advisor e dai soggetti finanziari coinvolti. L'elenco dei finanziatori, che sembrava lunghissimo, si è piano piano svuotato: da Huarong a China Merchants Bank, fino ad arrivare alle retromarcia del fondo statale Haixia Capital. Tutto l'affare, pertanto, resterebbe sulle spalle del misterioso intermediario cinese. Nel caso in cui saltasse, Silvio Berlusconi rimarrebbe al timone del Milan e ripartirebbe la caccia a nuovi investitori.

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CORRIERE DELLO SPORT

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Caos Milan, secondo il quotidiano romano, per via della scadenza disattesa per il versamento della terza caparra di 100 milioni di euro. Si parla di difficoltà burocratiche venutesi a creare in Cina, ma l'argomentazione non regge in quanto i soldi dovrebbero viaggiare verso Milano sulla tratta Hong Kong-Lussemburgo, e quindi 'slegati' dalle restrizioni sugli investimenti all'estero applicate dal Governo cinese. La situazione sembra essere sfuggita di mano ai protagonisti della vicenda: Yonghong Li, Presidente di Sino-Europe Sports, non solo starebbe trovando problemi nel reperire soldi per la terza caparra, ma anche nel raccogliere fondi per concludere l'intera operazione. La data del 7 aprile per l'ormai presunto closing dell'operazione non verrà però posticipata: crescono, in casa Fininvest, i dubbi sul fatto che Yonghong Li possa trovare, in così poco tempo, la cifra necessaria per acquisire il Milan. La vicenda si ripercuoterebbe anche sulla squadra: c'è chi dice che più di un rossonero stia cercando di capire cosa dover fare nel prossimo futuro.

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IL QUOTIDIANO SPORTIVO

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L'ennesimo rinvio dell'ultima caparra che i cinesi devono versare a Fininvest per l'acquisto del Milan non è stata presa bene dal Cavaliere. Il Quotidiano Sportivo titola: "Niente soldi, Silvio è una furia". Berlusconi attende che vengano rispettate tutte le date, soprattutto quella del closing fissato per il 7 aprile. Il problema è che Sino-Europe Sports ha trovato 300 milioni in 8 mesi e ora dovrà trovarne 220 in sole tre settimane.

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REPUBBLICA

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La tortuosa vendita del Milan rimane in piedi soltanto perché Fininvest non stacca la spina. Ormai è l’intera operazione a essere in bilico. Si fa strada l’ipotesi di un epilogo in linea con la bizzarra trattativa: che Fininvest si tenga i 200 milioni delle prime due caparre e che i cinesi di Sino-Europe Sports abbandonino la scena. Si concretizzerebbe uno tra i più disastrosi tentativi di speculazione finanziaria della storia. Yonghong Li, Presidente di SES, sceglierebbe il male minore: perdere 200 milioni, anziché indebitarsi ulteriormente con i 300 o addirittura i 740 della spropositata valutazione del pacchetto Milan (520 milioni, più 220 di debiti). Il closing è ancora possibile in extremis. Ma a lasciare intendere che l’affare rischi di saltare sono stati gli intoppi nell’afflusso in Italia del denaro, prestato da una nebulosa banca di Hong Kong a Sino Europe Sports, da sette mesi e mezzo acquirente sempre potenziale del club. Se una settimana fa filtrava scetticismo, adesso è rimasto il suffisso: filtra pessimismo. Per Fininvest, in ogni caso, non andrà male: incassare 200 milioni permetterebbe a Silvio Berlusconi di ripianare i debiti del Milan. Per ora, nonostante le rassicurazioni, i 100 milioni promessi mercoledì scorso non sono arrivati e i paletti sono stati spostati per l’ennesima volta più avanti. Ma non esiste più alcuna trattativa in esclusiva, essendo Sino-Europe Sports inadempiente. Di sicuro, anche se dovesse arrivare la terza caparra, a SES mancherebbero ancora tanti soldi: i 220 del saldo definitivo, più i 150 milioni per la gestione e la copertura delle perdite dal preliminare di agosto. Inoltre, essendo l’operazione a debito, SES dovrebbe restituire 40-50 milioni di interessi l’anno (inclusi gli attuali debiti del club con le banche). Secondo fonti finanziarie, SES starebbe prendendo tempo per convincere le autorità cinesi a sbloccare i fondi, di società controllate dal governo, congelati dalle norme di ottobre sull’espatrio di capitali. Ma non c’è riuscita in sei mesi: anche questa giustificazione traballa.

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