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Il prossimo 14 aprile, salvo colpi di scena clamorosi, dovrebbe andare in porto il closing per da Fininvest alla Rossoneri Sport Investment Luxembourg, veicolo scelto per l'operazione da Yonghong Li dopo l'accantonamento di Sino-Europe Sports per via delle restrizioni applicate dal Governo cinese sull'acquisizione di società calcistiche all'estero.
Yonghong Li ed il suo braccio destro, Han Li, secondo l'edizione odierna de 'Il Sole 24 Ore', starebbero già lavorando ad un business plan piuttosto aggressivo per quotare il Milan in borsa entro il 2018. Questo perché, con i ricavi derivati da quest'operazione, l'imprenditore cinese, cittadino di Hong Kong, rimborserebbe in breve tempo concessogli dal fondo di investimento statunitense Elliott.
Yonghong Li, infatti, avrebbe 18 mesi di tempo per restituire la cifra al fondo Elliott e, al momento, la soluzione più probabile per riuscire nello scopo è la quotazione del Milan sui mercati, anche se non sarebbe da escludere un ingresso sulla scena di nuovi investitori. Il difficile, ora, è capire dove potrà essere quotato il Milan: quando Fininvest trattò , si era guardato alla borsa di Hong Kong o a Piazza Affari, a Milano. Però, su alcune piazze, come ad esempio quella orientale, per accedere alla quotazione è necessario avere tre bilanci consecutivi in utile. Un requisito che il Milan non possiede.
Nel business plan di Yonghong Li, dunque, potrebbe esserci un Milan 'modello Manchester United', che il magnate americano Malcolm Glazer quotò alla borsa di Wall Street nel 2012, risolvendo in gran parte i problemi economici dei 'Red Devils', o una quotazione in Cina.
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