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Conti: “L’obiettivo è riportare il Milan ai vertici del calcio”

Giacomo Magnani

Andrea Conti, nuovo terzino rossonero, ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi del 'Corriere dello Sport': ecco le sue dichiarazioni

Andrea Conti, nuovo terzino rossonero, ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi del 'Corriere dello Sport'. Questa l'emozione sul suo approdo al Milan: "È il coronamento di un sogno. Io ho voluto il Milan, la prima e per me l'unica squadra che mi ha voluto. Un'occasione importantissima da una grande società. La sua chiamata mi ha fatto onore. In questi ultimi anni non è stato il Milan di sempre, ma per me era fondamentale essere protagonista di un progetto così importante: riportare questo club ai vertici del calcio. Il Milan è il sogno di ogni bambino. Pressioni? Non mi pongo il problema, sono abituato. Non le soffro, sono i miei avversari che devono stare più attenti con me. Non ho subito il cambiamento, sono arrivato in punta di piedi. Un compagno su tutti? Storari: ha l’entusiasmo di un ragazzo, è un vero trascinatore".

Sulla sua straordinaria vena realizzativa: "Sicuramente sono stato agevolato dal fatto che ho giocato più avanzato, a centrocampo. Tornando alla difesa a 4 non so se riuscirò a ripetermi su questi livelli. Comunque ho una chiara propensione al gioco d'attacco, mi spingo spesso in avanti. Questa è sicuramente la mia principale caratteristica. Non riesco ad essere passivo, preferisco essere aggressivo. Forse molte, troppe volte lo sono anche troppo. Ma questo è il mio modo di giocare. Ci vuole un fisico bestiale? Io cerco di fare una vita più sana possibile".

Sui suoi idoli: "Nel mio ruolo ho sempre ammirato Dani Alves e Sergio Ramos quando giocava da terzino. Mi sono ispirato, anche perché più vicini alla mia realtà, a De Sciglio e Darmian".

Sui fondamentali da migliorare: "Sicuramente nella fase difensiva, nelle diagonali, nella postura del corpo nell’uno contro uno. E poi devo stare più attento quando protesto. Reagisco, non riesco a trattenermi. Devo cercare di non prendere troppe ammonizioni. Gioco semplice, non subisco mai l’iniziativa del mio avversario, mi inserisco spesso alle spalle, sono veloce e molto determinato".

Sull'Atalanta: "È come una grande famiglia che ti accoglie subito da piccolo come se fossi a casa tua. Prima si valuta il ragazzo, poi l'uomo. C'è il coraggio di aspettarti, sempre e comunque, a differenza delle grandi squadre. La svolta della mia carriera è avere incontrato un allenatore come Gasperini che ha tirato fuori il meglio di me".

Sugli obiettivi personali: "I Mondiali del 2018. Nella passata stagione ero concentrato sull'Europeo Under 21. Adesso voglio conquistare la maglia azzurra prima possibile".

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