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Corre, difende, imposta: Romagnoli imprescindibile per il Milan

Redazione

Romagnoli, difensore del Milan, dopo il turno di squalifica contro il Genoa, è stato uno dei più positivi nella partita di domenica contro il Pescara

A Vincenzo Montella, tra i tanti meriti che gli si riconoscono in questa complicata stagione milanista, va dato atto di aver portato avanti un progetto che ha coinvolto, con pochissime e ben motivate eccezioni, tutti i calciatori della rosa. Ciò ha consentito la creazione di un gruppo dai valori morali consolidati e da discreti valori tecnici, all'interno del quale si riconoscono dei leader che emergono per la loro capacità di assumersi responsabilità nei momenti più delicati. Alessio Romagnoli, giovane centrale romano di appena 22 anni, può certamente essere riconosciuto, al pari di Gianluigi Donnarumma, come la pietra d’angolo su cui il Milan può gettare le fondamenta per il prossimo  futuro. Con 23 presenze e 2149 minuti accumulati in campionato, Romagnoli è con Gabriel Paletta il difensore più gettonato di questa stagione. Alcune assenze per infortuni muscolari e squalifiche, specialmente nel girone di ritorno, hanno privato il Milan del suo regista difensivo che, come prevede lo schema tattico di Montella, ha il compito di iniziare la manovra offensiva.

Alessio Romagnoli è difensore centrale dotato di una buona tecnica di base; dal suo sinistro partono i lanci verso gli esterni o gli appoggi traccianti a favore del più vicino centrocampista centrale. Alessio si disimpegna con personalità  anche sulla fascia sinistra, come recentemente accaduto allo Stadium di Torino nella sfida di campionato contro la Juventus e, oltre a inseguire gli attaccanti, non disdegna puntate nell'area avversaria per sfruttare la sua considerevole altezza (1,88 metri) ed il suo stacco imperioso. Così come successo domenica a Pescara quando, dopo aver neutralizzato i pericolosi Bahebeck e Caprari, si è portato nell'area biancoazzurra  per cercare di dare una mano allo sterile attacco rossonero colpendo un palo (il settimo della stagione per il Milan) che, a pochi minuti dalla fine della gara, ha negato a Romagnoli un meritato successo personale ed ai rossoneri una vittoria che avrebbe significato molto nella lunga e faticosa volata all'Europa League. Un exploit non inedito per Romagnoli, che già nella gara casalinga contro il Chievo, vinta dal Milan per tre ad uno, ha sfruttato le sue qualità atletiche per servire di testa a Carlos Bacca il pallone per il gol del momentaneo due a uno. Nonostante la delusione per la mancata vittoria, Alessio Romagnoli, che ha disputato domenica la centesima partita in Serie A, può ritenersi complessivamente soddisfatto della propria prestazione. Dopo la bella e vincente prova in Nazionale contro l’Olanda,Romagnoli ha replicato all'Adriatico di Pescara l’ottima gara di Amsterdam, risultando di gran lunga il migliore in campo tra i rossoneri: attentissimo in difesa e praticamente insuperabile di testa, il ventiduenne di Roma, complice un centrocampo troppo lento ed in sofferenza a causa del pressing pescarese, ha anche disputato una pregevole partita in fase di impostazione. Pedina inamovibile nello scacchiere difensivo a quattro voluto da Vincenzo Montella, Romagnoli si appresta a disputare un rovente finale di campionato: considerata la forte andatura di Lazio, Atalanta e, in parte, Inter, dirette avversarie del Milan per la corsa all'Europa, diventa fondamentale l’apporto del numero 13 rossonero a tutela della porta  rossonera e come primo iniziatore di una manovra che deve essere sempre più veloce per lanciare gli esterni e scrollarsi di dosso la statica prevedibilità di Pescara.

Enrico Maggioni

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