Patrick Cutrone incarna alla perfezione il bomber moderno. Considerato uno dei migliori talenti della sua generazione è un giocatore estremamente dinamico, come ha più volte dimostrato. È dotato di tecnica, potenza fisica ed è meravigliosamente spietato sotto porta. Oltre alle evidenti caratteristiche fisiche che Madre Natura gli ha fornito e che lo rendono, a oggi, l’attaccante rossonero con la migliore media gol: in 17 presenze nelle varie competizioni: 7 reti e 2 assist, con una media minuti per rete di 120’ su 843’ minuti giocati. Contro la media di Nikola Kalinic di 291’ su 972’ minuti giocati (fermo a 3 reti) e la media di 136’ su 1085’ minuti di gioco di André Silva (a secco di reti in Serie A ma con 6 reti in Europa). Ma non solo tecnica, anche carattere. Il giovane comasco ha fornito prova di averne in abbondanza, di essere determinato e di avere uno spiccato spirito di squadra. E, cosa di non minor rilievo, detesta perdere.
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Cutrone, potrebbe essere lui l’uomo in più per Gattuso
In questa prima parte di campionato è stato in grado, in più occasioni, di aver saputo cambiare l’approccio dell’intera squadra al match, con la sola entrata in campo. Inutile dire che i tifosi sono pazzi di lui, a sostenere ciò l’esultazione nell’ultima partita contro il Torino iniziata già quando il ragazzo è stato mandato a riscaldarsi e aumentata a mano a mano si avvicinava il momento del cambio con Kalinic (uscito a suon di fischi) esplodendo completamente al momento della sostituzione.
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Cutrone con l’imminente cambio di allenatore è attualmente diviso tra passato e presente. Passato perché Vincenzo Montella è stato colui che lo ha lanciato in prima squadra (la prima partita è stata l’amichevole contro il Lugano vinta 4-0 per i rossoneri), presente perché Gennaro Gattuso è da sempre un suo grande idolo (ricordiamoci che è anche un super tifoso milanista). Dopo un inizio con il botto, però, l’Aeroplanino lo ha pian piano estromesso dalle preferenze decidendo di lasciare maggiore spazio agli attaccanti con maggiore esperienza. Scelta che non è apparsa sempre vincente, anzi.
Però come spesso si dice, il passato è passato: arriva così il momento di concentrarsi sul presente. Ora il tecnico è Gattuso che ha sottolineato più volte l’importanza di educare i giovani insegnandoli il giusto modo di rapportarsi al calcio e, visto il momento non proprio roseo del calcio italiano, come dargli torto. È chiaro che predilige i giocatori che hanno carattere, che giocano più che per loro stessi per la squadra e, soprattutto, quelli che hanno la fame e la passione che brucia dentro. Quelle stesse componenti che lo hanno contraddistinto da giocatore. Tolto il fatto che Ringhio si è identificato molto con Franck Kessie definendolo “il Gattuso nero” anche Cutrone incarna perfettamente le qualità che tanto piacciono all’allenatore di Corigliano Calabro, tanto da parlarne in occasione della sua prima conferenza stampa da mister della prima squadra, dandogli l’appellativo di “tarantolato”. Immediata la risposta dell’attaccante che ringrazia per le parole spese a suo favore e chiede di avere più spazio. Vuole giocare. Starà a lui ora a ritagliarsi il giusto spazio per rientrare nelle scelte di formazione allenamento dopo allenamento e, perché no, a mettere a tacere le voci che lo vogliono lontano dai rossoneri già a gennaio. Gattuso e Cutrone: caratteri simili e approccio alle partite analogo, con lui alla guida dei rossoneri l’attaccante potrebbe definitamente esplodere.
Deborah Maria Della Valle
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