Patrick Cutrone 19 anni nato a Paré in Provincia di Como, il calcio ce l’ha nel DNA. Inizia a giocare con il pallone sin da piccolissimo. Mette i piedini sul campo del Vismara all’età di 8 anni, dopo essersi fatto notare durante un torneo con la Parediense (dove era Pulcino) ottenendo la palma di miglior goleador (niente di meno) e dimostra da subito di essere una spanna sopra gli altri, sia fisicamente che tecnicamente. Non si ferma, vuole raggiungere il suo sogno. Gioca in tutte le categorie giovanili fino ad arrivare nella Primavera (lanciato da Pippo Inzaghi). La stagione 2016/2017 sarà una dii quelle che, di certo, non dimenticherà. E’ quella che sigla l’esordio in Serie A, campionato che esalta da subito il talento dell’attaccante. Non solo Serie a ma anche Europa, lo scorso 3 agosto realizza la sua prima rete nella partita giocata in casa contro il Craiova, nel terzo turno preliminare di Europa League. E ancora una volta, non si ferma. Continua a mostrare il proprio talento e continua a segnare. Oltre alle sue (indubbie) capacità tecniche, quello che stupisce maggiormente è l'estrema facilità con la quale l'attaccante riesce a gestire il grande salto compiuto. La sua vita è cambiata in un lampo di secondo, lui no. Resta il ragazzo della porta accanto, quello che a una serata mondana preferisce di gran lunga un gelato in piazza con gli amici. L'umiltà di questo ragazzo è impressionante merce rara in un mercato, quello del calcio, sempre più orientato al Dio denaro. E’ la sua stagione, è la sua estate. Cutrone è uno dei pochi (attualmente) a meritarsi questa maglia e, cosa più importante, ne ha capito l’importanza. E allora c’è chi al passaggio dalle scuole elementari alle superiori reagisce con ansia e paura e chi in un battibaleno si ritrova ad avere la vita completamente rivoluzionata e ad essere un esempio per i propri compagni (e per il calcio italiano) riuscendo a gestire tutto alla perfezione. Sveglio, intelligente, con la testa sulle spalle, va avanti per la propria strada senza farsi contagiare dal mondo esterno, dalle tentazioni e dalle chiacchiere. Assolutamente un modello da seguire in una società contaminata, basta guardare i suoi occhi e il suo sorriso per averne la prova. La luce che emana quando è in campo è qualcosa di disarmante, vive per il calcio. Ha fame quella giusta e sana. Ha determinazione e forza, la stessa che gli ha permesso di centrare l’obiettivo. Nel faraonico mercato dei rossoneri (oltre 200 milioni di euro) la scoperta migliore si è rivelata essere lui, che non è costato neanche un centesimo. E con giocatori come lui che riscopriamo la bellezza del calcio, il giuoco che ha appassionato il mondo. E anche se ultimamente le scelte di Montella in merito alla formazione da mandare in campo di partita in partita sono costantemente messe in discussione, bisogna dire che in una cosa ci ha visto giusto: lanciare l’ex Primavera in campionato. Scelta che si è resa, probabilmente, una delle migliori fatte finora. Qualcuno ha il proprio angelo custode. Noi, per ora, abbiamo Patrick Cutrone.
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Cutrone: umiltà e calcio nel DNA
Cutrone è stato l'autore della rete che ha salvato il Milan di Montella al 90'. Approda in Serie A la scorsa stagione, la sua vita è cambiata. Lui no.
Deborah Maria Della Valle
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