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Da Bonucci a Calhanoglu: Milan, i 4 nodi da scogliere

Daniele Triolo

Un duro lavoro aspetta Vincenzo Montella in questi giorni: da Leonardo Bonucci a Hakan Calhanoglu, ecco cosa dovrà essere aggiustato

Il Milan si è presentato ai nastri di partenza della nuova stagione sportiva con due gradite novità: la prima, un parco giocatori rinnovato e rinforzato; la seconda, l'impegno sulla ribalta europea, che mancava dal 2014. La squadra rossonera, però, specialmente nell'ultimo periodo, è sembrata pagare questo scotto: non appena si è alzata un po' l'asticella delle sfide (contro Lazio e Sampdoria), il Milan ha incassato sconfitte rovinose.

Per 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola, così come sottolineato nelle ultime ore dall'amministratore delegato Marco Fassone e dal tecnico Vincenzo Montella, non vanno ricercati di certo alibi, ma è pur vero come il gruppo abbia bisogno di conoscersi in maniera più approfondita per rendere alla perfezione sul terreno di gioco, e, al contempo, essendo una squadra composta per la maggior parte di giovani, non vi sia l'abitudine a giocare una partita ogni tre giorni.

Montella, poi, per la 'rosea', ha quattro nodi da sciogliere al più presto per poter ritrovare la strada maestra: il primo riguarda , capitano rossonero, simbolo del nuovo corso, che fatica ad inserirsi nei meccanismi della squadra. Il numero 19 va difeso, aiutato, auspicando che trovi al più presto il modo di divenire, realmente, il nuovo leader del Milan. Poi c'è il 'rebus' Hakan Calhanoglu, che avrebbe dovuto portare in dote ai rossoneri fantasia e qualità ma che, finora, ha brillato ad intermittenza. In campionato, soprattutto, deve ancora incidere. Particolare da non sottovalutare: il tecnico non gli trova ancora una collocazione in campo.

Così come sta faticando ad inserirsi il centravanti portoghese André Silva, penalizzato dalla presenza di Nikola Kalinic, già 'rodato' nella Serie A italiana: le partite contro Roma e Inter, prossimi impegni di campionato, potrebbero vederlo ancora in panchina e questo, di certo, non facilita né tanto meno velocizza la sua esplosione in rossonero. Gli serve molto lavoro e, magari, un gol scaccia crisi nei prossimi incontri. Infine, , che proprio ieri ha rinnovato fino al 2022: con il passaggio del Milan al 3-5-2, lo spagnolo ha dovuto abbandonare la fascia destra per giocare da seconda punta.

Un ruolo dove, però, sta palesando non poche difficoltà. Tecnicamente, può ricoprire con risultati eccellenti quella posizione ma, finora, ha fatto poco, per la 'rosea', per non sembrare un esterno adattato. Anzi, è sembrato essere piuttosto scocciato. Sta a Montella, demiurgo rossonero, trovare le soluzioni adatte per sciogliere quattro nodi piuttosto complicati prima che si tramutino in spine nel fianco.

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