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Dagli USA attaccano Yonghong Li: tutti i dubbi sul Presidente

Stefano Bressi

Il New York Times ha indagato su Yonghong Li e sostiene che il numero uno di Casa Milan non possiede le miniere che indica nel patrimonio. Il punto.
01:04 min

Dagli Stati Uniti si parla di Milan e di Yonghong Li, ma non lo si fa affatto in maniera positiva. Ieri l'edizione cartacea del New York Times ha titolato: "Storied Team. Murky Money", che tradotto significa "Squadra storica. Soldi oscuri". Un'analisi investigativa importante, che mette in luce diversi dubbi sul Presidente rossonero. Ovviamente la notizia è arrivata anche a Casa Milan, per poi raggiungere anche Han Li, braccio destro del numero uno milanista. Ovviamente l'ha letta anche Yonghong Li, così come avrà fatto il suo ufficio legale. Non è ancora da escludere, scrive La Gazzetta dello Sport, che ci possa essere una replica, ma non sembra rientrare negli usi cinesi. Il Milan ovviamente non risponderà, non essendo coinvolto direttamente. Come quando delle vicende di Fininvest rispondeva solo Silvio Berlusconi. Per il club ciò che conta è che Yonghong Li continui a pagare regolarmente, come fatto finora. Anche perchè fin qui l'esborso è stato quasi di un miliardo di euro.

Il giornale americano parla di Yonghong Li come di un uomo fantasma, visto che nessuno lo conosceva neanche in Cina, dove non rientra nella classifica degli uomini più ricchi. Poi, il dubbio più concreto: il proprietario cinese ha indicato nel suo patrimonio diverse miniere che, secondo il NYT, non sarebbero realmente di sua proprietà. Eppure la Federazione, diventata più severa, e il Milan stesso avevano verificato tutti i documenti. Le miniere di fosforo che rivendica Yonghong Li sarebbero a Fuquan, provincia di Guizhou. Documenti cinesi, però, attestano la proprietà a Guangdong Lion Asset Management, una compagnia di investimenti, i cui uffici sono chiusi con una notifica di sfratto sulla porta e vermi nella spazzatura, sempre secondo il quotidiano statunitense. Alla guida della società si sono avvicendati quattro proprietari, ma non compare Yonghong Li. Ci sono però dei punti di contato, secondo il NYT, tra il Presidente e Li Shangbing, uno dei proprietari. Primo: Li e Guangdong Lion furono incapaci di risolvere in tribunale una disputa per un prestito finanziario dovuto a un'altra azienda. Per il giudice le parti erano scomparse, ma Li sarebbe stato vittima. Secondo: Li Shangbing, che ha negato di avere interessi nel Milan, a maggio 2016 ha fondato Sino-Europe Sports Asset Management Changxing. Due giorni dopo da un certo Chen Huashan è stata fondata una società con nome simile: Sino-Europe Sports Investment Management Changxing Company. Entrambe sono nella catena di controllo del Milan tramite Rossoneri Sport Investment. Gli uffici sono nello stesso condominio. Infine, i libri cinesi parlerebbero di Yonghong Li solo come soggetto coinvolto in vertenze e spesso multato per migliaia di dollari. Il padre e il fratello pare siano stati addirittura arrestati.

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