Parziale, buona notizia dalla Cina secondo quanto riportato da 'repubblica.it'. Il S.A.F.E. (State Administration of Foreign Exchange), organismo governativo che controlla le attività finanziarie operative con l'estero, ha infatti chiarito come non vi siano, attualmente, indagini in corso da parte delle autorità del Governo di Pechino su 'Rossoneri Zhejiang Investment', cioè la società 'veicolo' utilizzata da Yonghong Li per acquistare il Milan da Fininvest per 740 milioni di euro.
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Dalla Cina – Milan, nessuna indagine sull’acquisizione della società
Tale precisazione, resa nota in un documento pubblico, riguarda non soltanto il nuovo proprietario del club di Via Aldo Rossi, bensì anche altri investimenti esteri di società cinesi di rilievo nei settori 'sport' e 'intrattenimento'. “Non sono oggetto di indagine gli investimenti all’estero di Wanda Group e Rossoneri Zhejiang Investment”, recita, letteralmente, la nota del S.A.F.E..
Un problema in meno per Yonghong Li, che già aveva lottato, duramente, nei mesi scorsi contro il blocco voluto dal Governo sull'esportazione di capitali all'estero che aveva, di fatto, complicato la chiusura dell'operazione Milan e costretto l'imprenditore cinese a ricorrere al prestito del fondo statunitense Elliott. La conferma che non ci siano indagini in corso, ha concluso 'repubblica.it', potrebbe anche essere letta come una tregua tra il Governo e le società che negli ultimi due anni sono state protagoniste di una serie di acquisizioni all'estero: i vertici del Paese del Dragone, senza mezzi termini, avevano tacciato queste manovre come 'sul filo della legalità per portare capitali fuori dai confini'. Il fatto che non ci siano più inchieste potrebbe significare che il quadro si è finalmente chiarito.
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