La storia di Mattia De Sciglio in maglia rossonera, ahi noi, si sta per incanalare verso un tristissimo epilogo. Uno di quelli che 6 anni fa nessun tifoso milanista si sarebbe, forse, mai immaginato. Si, perché passare da possibile erede di Maldini ad essere uno dei capri espiatori delle sconfitte della squadra di Vincenzo Montella sembra un passo molto lungo. Ma per De Sciglio è stato tutt’altro che così. Il rapporto con il pubblico di San Siro, infatti, sembra essere arrivato ormai ai minimi storici e il futuro del numero due rossonero pare essere ogni giorno sempre più lontano da Milanello.
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De Sciglio, stagione finita. L’Atalanta l’ultima in rossonero?
La prima apparizione del classe ’92 con la maglia del Milan è arrivata il 28 settembre 2011, in una gara valevole per i gironi di Champions League contro il Viktoria Plzen. L’esordio in Serie A, invece, si fa attendere fino al 10 aprile dell’anno seguente nella gara vinta dai rossoneri contro il Chievo Verona. Sulla panchina milanista a quel tempo sedeva Massimiliano Allegri e, ironia della sorte, proprio il tecnico toscano potrebbe essere l’autore della rinascita del terzino destro. Perché? Per il semplice fatto che proprio la Juventus allenata da Allegri starebbe facendo leva sul laterale della nazionale italiana per convincerlo a trasferirsi a Torino. E la nuova dirigenza rossonera sembra pronta a non opporsi ad un’eventuale cessione del laterale.
Il finale della storia del giocatore in rossonero, dicevamo, non sembra essere, dunque, quello che i tifosi si immaginavano. Solamente cinque anni fa, infatti, era stato scomodato persino una leggenda come Paolo Maldini per accostargli De Sciglio. Con la piazza milanista che già sognava, in un futuro nemmeno troppo lontano, di vedere il giovane terzino con la fascetta al braccio ad alzare trofei prestigiosi. Proprio come aveva fatto quel Maldini amato e odiato qualche anno prima di lui. E invece ci troviamo qui a scrivere tutt’altro. A scrivere che quella contro l’Atalanta, per il 24enne, potrebbe essere stata la sua ultima partita con la casacca rossonera.
L’infortunio rimediato contro gli orobici lo costringerà a stare fuori almeno sino al termine dell’attuale stagione di campionato. Il suo ritorno in campo, però, potrebbe non essere a San Siro, né tantomeno in un altro campo dove i rossoneri potrebbero giocare in trasferta, bensì con una maglia dai colori non più rosso e nero. E il motivo non è poi nemmeno tanto difficile da capire. Perché il terzino italiano ha costellato la sua carriera al Milan di pochi alti e, purtroppo, tantissimi bassi. Frutto anche, per non dire soprattutto, di infortuni che hanno troppe volte minato la sua crescita e la sua costanza.
Nessun tecnico sbarcato sulla panchina di San Siro, difatti, dopo l’addio di Massimiliano Allegri, pare esser riuscito a recuperarlo. Ha fallito prima Seedorf, poi Inzaghi, quindi Mihajlovic, Brocchi e, infine, Montella. Lo stesso Montella che fin dal primo giorno a Milanello aveva fatto capire come il pieno recupero di De Sciglio fosse una delle sue priorità e che, ad inizio stagione, pareva stesse riuscendo nel suo intento. Ma il calcio, talvolta, può essere strano e crudele. E i fischi assordanti di San Siro, uniti ad una fiducia da parte della società che sta scemando ogni giorno di più, lascia presagire come quel terzino che veniva etichettato come erede di Maldini di coppe in maglia rossonera non ne alzerà nemmeno più mezza.
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