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De Vecchi: “Locatelli un talento tecnico, Cutrone aveva un fuoco sacro”

Luca Fazzini

Walter De Vecchi, allenatore del settore giovanile rossonero, ha parlato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport della crescita di Locatelli e Cutrone

Ex gioctore del Milan, con il quale ha vinto lo Scudetto della stella, Walter De Vecchi è da diversi anni allenatore nel settore giovanile rossonero. Tra i tanti giocatori che ha seguito e allenato, ci sono anche Patrick Cutrone e Manuel Locatelli, che De Vecchi descrive così, in un'intervista alla Gazzetta dello Sport, quand'erano ragazzini: "Li ho avuti per tre anni, dai 12 ai 14 anni, per questo ringraziano me, anche se tutti gli allenatori sono stati importanti. Manuel era un talento tecnico enorme, ora si parla della sua fase difensiva, ma presto verranno fuori le sue giocate, Patrick aveva un fuoco sacro, un'applicazione che ho visto a pochissimi".

Sulle partite storiche: "Un memoriale Niccolò Galli in cui siamo rimasti in dieci contro l'Atalanta. Locatelli voleva uscire per un infortunio al braccio, io l'ho obbligato a restare e ha segnato di testa. Poi Cutrone si è scatenato: 4 gol, 6-1 per noi. Un'altra volta, contro il Barcellona, pressava così tanto che i loro difensori rinunciarono al palleggio: appena lo vedevano, calciavano lungo".

Sulle differenze tra il passato e il presente: "Cutrone è sempre stato così. Se perdeva una partitina, non voleva che io fischiassi la fine. E se perdeva, a volte piangeva: un bel segnale, oggi sono pochi i ragazzi così. A Locatelli invece ho fatto fare anche il centravanti. A centrocampo aveva troppo tempo per giocare: troppo facile".

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