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Prelevato , il 22enne esterno offensivo spagnolo, Gerard Deulofeu, complice l'infortunio che ha messo fuori causa per tutta la stagione Giacomo 'Jack' Bonaventura, si è ritrovato subito titolare nel Milan di Vincenzo Montella. L'ex canterano del Barcellona , attirando l'interesse dei tifosi, degli addetti ai lavori e dei media. Il nuovo numero 7 rossonero ha rilasciato una lunga intervista a 'La Gazzetta dello Sport', della quale riportiamo i passaggi più significativi.
Sulla gara di Bologna, in vista della Lazio: “E' stato un inizio entusiasmante, culminato con la partita di Bologna. Partita pazzesca, strana. Ho ancora addosso l'emozione per quel finale. . Aver vinto in nove ci rafforza molto in chiave futura. Stiamo aspettando la Lazio con una sensazione di felicità: dopo il gol di Mario Pašalić ho esultato prendendomi la testa fra le mani perché non ci credevo. Fisicamente mi sento molto bene ed il tempo per recuperare c'è tutto. A Roma staremo tutti bene: abbiamo i nostri movimenti, il nostro stile. Contro la Lazio giocheremo per vincere. La gara di Bologna quella della svolta? Può essere, come può non essere: per far sì che lo sia occorre mantenere lo stesso atteggiamento nelle prossime partite”.
Sui pregi ed i difetti del suo bagaglio tecnico: “Quella discesa vincente di Bologna nasce dal mio modo di interpretare il calcio. Io sono uno molto aggressivo, mi piace portare palla, mi piace il gusto della vittoria e, in quel frangente, ho sentito di avere un'opportunità. Altri pregi? Oltre all'aggressività dico dribbling e scatto. Sono le mie armi migliori. Vorrei anche precisare che fuori dal campo sono un ragazzo molto tranquillo, anche perché vivo per il pallone. Sono venuto qui per lavorare, non per altro. Al massimo qualche cena con gli amici, sebbene Milano sia un po' più vivace di Liverpool. , in particolar modo nella fase difensiva: bisogna correre di più per i compagni. So che con il lavoro ce la farò. Io discontinuo? So quali sono le mie lacune, e so che posso diventare più regolare nel rendimento. Ma è chiaro che se uno gioca poco è difficile avere continuità”.
Su Vincenzo Montella: “Sento la sua fiducia e per me questo è un fattore fondamentale. E' un tecnico con le idee chiare e questo è un grande pregio. Se è un allenatore 'spagnolo', come dice Suso? Sì, perché ama il possesso palla e comandare il gioco. In poche parole gli piace giocare a pallone, e per me è il massimo”.
Sul possibile ruolo da 'falso nueve': “Mi piace giocare così perché sono un giocatore rapido. L'altra sera è andata bene, , ma giocherò dove mi metterà l'allenatore. Falso nove o esterno per me va bene lo stesso. A sinistra, magari, ho più possibilità di fare gol, perché rientro sul mio piede. Effettivamente mi piacerebbe segnare un po' di più. Il mio obiettivo è restare in campo per 90': per me conta quello, mi pare naturale”.
Sul suo presente rossonero: “Al futuro non penso, penso al presente ed il presente si chiama Milan. . Perché sono qui? Perché ha mostrato molto interesse per me e perché è uno dei club più conosciuti al mondo. Quando ero un ragazzino al Barcellona seguivo in tv le sfide di Champions League con il Milan. Un club in cui percepivo il fascino. L'idea di giocare la Champions, o comunque in Europa, con il Milan è molto bella. Ma come ho già detto, così ci inoltriamo troppo nel futuro: una cosa per volta. Sono arrivato qui proprio nel momento in cui questa squadra e questo club stanno ripartendo. Pensare di farne parte in un contesto del genere è stimolante, e vorrei chiarire una cosa fondamentale: non sarei venuto qui se non ci fosse stato un progetto chiaro ed ambizioso del quale ritenevo di poter fare parte. : voglio giocare il più possibile e dare il mio contributo”.
Sul Milan 'spagnolo' e sul suo rapporto con Suso: “Metà della squadra parla spagnolo, per me è una bella cosa. Ma mi hanno accolto tutti molto bene, non solo gli spagnoli. Ho trovato un ambiente ottimo. : ha tantissima qualità, assieme a lui spero di riuscire a portare in alto la squadra. Era tanto che non ci giocavo assieme: Jesús e Bonaventura sono i due giocatori che mi hanno impressionato di più al mio arrivo a Milanello”.
Su Carlos Bacca, ex compagno al Siviglia: “E' scontato dire che tornerà al gol presto: deve solo avere pazienza e si riprenderà”.
Sul Barcellona: “In prima squadra giocavo poco, ma come ho detto non mi piace guardare troppo al passato. Sono molto orgoglioso di essere un canterano blaugrana e so bene che su di me c'è un diritto di 'recompra', ma non posso vivere pensando di essere sempre legato al Barça. Il mio modello? Messi, Neymar e Cristiano Ronaldo sono fantastici, ma io dico Ronaldinho. Mi ispiro a lui per la fantasia e per l'allegria che trasmetteva. Vederlo giocare era la felicità”.
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