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Come recita un vecchio detto, al peggio non c'è mai fine. Dopo la sconfitta (fortunatamente ininfluente) a Rijeka in Europa League, il pareggio di Benevento ed il rovescio clamoroso di domenica scorsa a Verona, il Milan di Gennaro Gattuso ha prodotto, ieri sera a San Siro contro l'Atalanta, un'altra pessima prestazione. Incassando, come prevedibile, una brutta sconfitta.
Gli orobici di Gian Piero Gasperini, tra le squadre più organizzate del torneo, si sono imposti per 2-0, staccando i rossoneri in classifica di tre punti ed agganciando al sesto posto in campionato la Sampdoria sconfitta a Napoli: male, malissimo al contrario il Milan ,tra le squadre più nel caos dell'intera Serie A, ora undicesimo in graduatoria, e raggiunto a quota 24 punti da Udinese (che ha anche una gara in meno, n.d.r.), Torino e Bologna.
Alle porte, per Leonardo Bonucci e compagni, prima di concludere questo 2017 orribile, due partite che potrebbero risultare decisive per il tecnico Gattuso e per l'intera truppa rossonera, ovvero il derby contro l'Inter valevole per i quarti di finale di Coppa Italia (mercoledì 27 dicembre) e la trasferta di Firenze in campionato (sabato 30), contro una squadra in piena salute e che precede il Milan in classifica. Visto che il Diavolo, in questa stagione, non è mai andato a punti contro chi gli sta davanti, non propriamente un calendario semplice.
E dire che ieri pomeriggio, al cospetto dell'Atalanta, il Milan era partito anche bene: sembrava propositivo, voglioso, al punto che nei primi 20' aveva creato più di qualche grattacapo ad Etrit Berisha, andando anche in vantaggio grazie a Giacomo 'Jack' Bonaventura con un gol, però, giustamente annullato per fuorigioco dopo il 'richiamo' del V.A.R. al direttore di gara. Non appena, però, l'Atalanta è salita di tono, per il Milan non c'è stato scampo: il solito errore difensivo ha consentito agli ospiti di passare in vantaggio e, di fatto, mettere le mani sul match.
Anzi, l'errore è stato triplice: sulla punizione battuta dal Papu Gómez, prima Bonucci si è perso Mattia Caldara, che ha potuto saltare indisturbato di testa in area piccola; quindi Gianluigi Donnarumma si è perso il pallone, lasciando la sfera nella disponibilità dell'ex Bryan Cristante che, perso da Mateo Musacchio, ha messo a segno lo 0-1. Un disastro. Il Milan non ha saputo più rialzarsi: la squadra ha tentato, ad onor del vero, una timida reazione, per gran parte del primo tempo e ad inizio ripresa, ma errori di imprecisione ed un po' di sfortuna non hanno consentito di pervenire al pareggio.
Il gol, al contrario, lo ha trovato la Dea, andata in gol con un contropiede perfetto e letale, orchestrato da una genialata di Papu Gómez, rifinito da una cavalcata di Leonardo Spinazzola e concluso dal sigillo di Josip Iličić. 2-0 Atalanta e tutti a casa. Milan contestato dal suo pubblico, tra cori classici (“C'avete rotto il c...o”) e dedicati al tecnico (“Gattuso rompigli il c..o”): servono a poco le lacrime di Patrick Cutrone o degli esperti Ignazio Abate e Leonardo Bonucci all'indirizzo della propria curva: questa stagione, ormai, sembra aver preso davvero una bruttissima piega.
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