Roberto Donadoni, ex giocatore del Milan e attuale tecnico del Bologna, ha concesso un'intervista alla Gazzetta dello Sport, soffermandosi anche sulla possibilità di allenare i rossoneri in futuro. Le sue parole: "Perché il Milan non ha mai pensato a me? Si vede che il Milan non mi ha mai ritenuto all'altezza o ha pensato che altri fossero meglio di me. La chiusura dell'era Berlusconi cosa mi ha lasciato dentro? Il pensiero che si sta invecchiando. E non è piacevole. Il lavoro di Sarri può essere paragonabile a Sacchi? Ci sono cose in cui si avvicinano. Hanno avuto entrambi illuminazioni importanti".
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Donadoni: “Milan? Non mi ha mai ritenuto all’altezza”
Sulla Nazionale: "Non tornare ct dell'Italia è stata la scelta giusta? Allenare la Nazionale è l'ambizione più grande, ma scelsi di onorare l'impegno che avevo preso col Bologna. Perché non ho ancora avuto un'occasione in un grande club? Non mi pongo domande a cui non posso dare una risposta. Evito ogni cosa che sia perdita di tempo o di energia. Penso solo a fare il massimo. Se le valutazioni sono fatte su altre cose non dipende da me".
Sulle esperienze a New York e in Arabia Saudita: "A New York ho capito che nel calcio ci si poteva anche divertire. Al Milan c'erano troppe pressioni, in America ho riscoperto il gusto del gioco. Mi portavo la roba a casa e la lavavo, era un altro mondo e ci stavo bene. Presi casa nel New Jersey per comodità e per non essere circondato dal cemento. Vivevo Manhattan da turista. Ecco, se tornassi indietro resterei lì a giocare rifiutando la proposta del Milan anche se poi rientrando vinsi lo scudetto con Zaccheroni. In Arabia ho vissuto situazioni che non avrei potuto capire dai racconti altrui".
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