Guardando Juventus-Milan di venerdì sera era impossibile non dare una definizione da supereroe a Gianluigi Donnarumma: "Mostro", "crack", "Wolverine", "Messi della porta", "Dio vestito da portiere di calcio", "Santo", sono solo alcuni dei tanti commenti apparsi tra i tifosi. Alcuni davvero belli. Ma davanti a questo Gigio non si può fare altro che inchinarsi. Ha parato tutto, ma davvero tutto. Tranne un calcio di rigore perfetto e una cannonata da quattro metri.
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Donnarumma divino e bacia lo stemma, il Milan è pazzo di lui
Nella serata di venerdì contro la Juventus, Donnarumma ha raggiunto tre record: due ipotetici, uno reale. Il primo ipotetico è che abbia fatto innamorare in una sera più persone di tutti, tra milanisti che si sciolgono al momento dello sfogo finale con bacio della maglia e appassionati generici che si saranno convinti che è un portiere di classe superiore. Il secondo è il maggior aumento di mercato in 90 minuti, visto che nella partita più difficile e contro l'avversario più temibile Gigio ha dimostrato di scaldarsi ancora di più, compiendo un salto di qualità importantissimo. Il record reale, scrive La Gazzetta dello Sport, riguarda il numero di parate decisive: nove, più tre interventi semplici, dodici in totale. La prima è al 4' quando Marko Pjaca si accentra e calcia di destro all'angolino basso, Gigio si allunga e devia. Minuto 9: tuffo per deviare un tiro di Paulo Dybala. Al 24' tocca a Gonzalo Higuain vedersi sventare una conclusione. Punizione di Miralem Pjanic al 50': respinta. Due minuti dopo Sami Khedira calcia da due metri, riflesso e parata. Minuto 61: Pjanic calcia una palla insidiosa che sbatte a terra, Donnarumma devia e il pallone va sulla traversa. Minuto 73: doppia parata prima a destra e poi a sinistra, da gatto. Allo scadere, Higuain calcia un siluro rasoterra, Gigio para ancora. Sugli sviluppi arriverà il rigore di Dybala.
Nel post-partita, probabilmente, i tifosi del Milan si saranno emozionati ancora di più. Gigio si è lasciato andare a uno sfogo dopo l'ingiusta assegnazione del calcio di rigore e, con l'animo da tifoso e non più da giocatore, ha urlato ciò che tutti pensavano: "Sempre a loro! Sempre a loro, non è possibile! Mer*e". Poi, la promessa d'amore con il bacio allo stemma, rafforzata con il pugno che batte sul petto. Il bacio non sempre è una prova, il calcio è pieno di giocatori che baciano le maglie e poi lasciano, ma a parlare erano gli occhi di Donnarumma, pieni di sentimenti forti.
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