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Donnarumma, il consiglio di Taibi: “Resti al Milan. C’è tempo per l’estero”

Daniele Triolo

Massimo Taibi, portiere del Milan nella stagione 1997-98, ha commentato così l'interesse delle squadre inglesi per Gianluigi Donnarumma

'La Gazzetta dello Sport' ha rivolto tre domande a Massimo Taibi, portiere del Milan nella stagione 1997-98, per commentare per il 18enne estremo difensore rossonero, Gianluigi Donnarumma. Taibi, in Premier League, ci ha giocato, seppur con scarsi esiti, nella prima parte della stagione 1999-2000, quando il Venezia lo cedette ai 'Red Devils'.

“Differenze tra Serie A e Premier League? Prima c'era più distanza. Lo United era l'unica squadra inglese con attenzione tattica all'altezza – ha sottolineato Taibi alla 'rosea' -. Ora in Premier hanno imparato, ma alcune differenze restano. Gli arbitri, per esempio, hanno diversi principi: in Italia basta un contatto per fischiare fallo sul portiere mentre in Inghilterra non sei tutelato. Anche David De Gea, uno molto bravo, questo lo ha sofferto. Loro poi vanno a 100 all'ora, molto più di noi, ed il portiere è sempre impegnato: a me è capitato di avere i crampi ...”.

“Come vive un portiere italiano in Inghilterra? Non ci sono pressioni dalle tv, dai giornali – ha proseguito Taibi -. Però se Donnarumma arrivasse allo United o al City con un maxi contratto come leggo, verrebbe criticato al primo errore. Cosa che in Italia succede un po' meno”. Infine, un consiglio: “So che gli inglesi cercano sempre portieri italiani: in quel 1999, lo United voleva Toldo prima di me. Io però spero che Donnarumma non vada. Ha 18 anni e non gioca in una piccola. C’è tempo...”.

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