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L'estate è solo all'inizio, ma per Gianluigi Donnarumma è già stata caldissima. Toni duri, promesse, minacce. È successo un po' di tutto, scrive La Gazzetta dello Sport. Il braccio di ferro per il rinnovo di Gigio tra Mino Raiola e il direttore sportivo del Milan, Massimiliano Mirabelli, ha conquistato tutte le prime pagine. Polverone di polemiche e tante divisioni di pensiero, non solo tra i protagonisti. I tifosi hanno protestato con decisione, consigliandogli anche di abbandonare Raiola e pensare con la propria testa. Il "no" del 15 giugno ha mandato tutti in escandescenza, non ci si poteva spiegare come fosse possibile rifiutare tanti soldi a 18 anni. Adesso scopriamo che l'offerta, in realtà, era sempre stata da 6 milioni, quindi ancora di più, ma anche che ne ha rifiutati 13 all'anno dal Paris Saint-Germain.
Alla fine, hanno prevalso le ragioni di tutti e si è giunti al lieto fine, raggiungendo un rinnovo comunque difficile, visto che la trattativa era partita in ritardo a causa dell'attesa del closing. Nei momenti più caldi, Raiola è stato ritenuto il colpevole dello strappo. Lui ha confermato, come sempre, facendo da scudo ai propri assistiti. Si è parlato anche di screzi tra l'agente e la famiglia Donnarumma. Raiola ha sempre specificato: "Io non lego con contratti i miei giocatori, andiamo avanti solo se la pensiamo alla stessa maniera". Si capirà presto se i Donnarumma hanno agito per proprio conto, dunque: la loro strada si dividerebbe da quella dei Raiola. L'italo-olandese, però, aveva sempre tenuto una porta aperta, anche quando nelle interviste a Montecarlo ha usato parole dure: ha elogiato Marco Fassone e mai chiuso al rinnovo. Raiola aveva denunciato la troppa pressione: Fassone ha affrontato la trattativa con discrezione e questo ha aiutato a venirsi incontro.
Non è da sottovalutare il ruolo di Vincenzo Montella, che si è presentato a casa dei genitori di Gigio il 21 giugno. Arrivato in compagnia di suo padre, per mettere in a proprio agio Alfonso, il papà di Donnarumma, alla fine è riuscito a convincere che la cosa migliore fosse la permanenza in rossonero di Gigio. Anche il fratello, Antonio Donnarumma, torna al Milan, dopo aver giocato un ruolo da protagonista nella decisione del classe 1999. Tutti più ricchi e felici, senza nessun traditore.
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