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Donnarumma, niente maturità: le proteste dal mondo scolastico

Milan-Roma 1-4 Donnarumma
La scelta di Gianluigi Donnarumma di non sostenere gli esami di maturità ha anche provocato le reazioni dei diversi interessati: la situazione

Daniele Triolo

Mercoledì Gianluigi Donnarumma, 18enne portiere del Milan, avrebbe dovuto sostenere gli esami di maturità in ragioneria presso l'istituto 'Leonardo da Vinci' di Vigevano. Il ragazzo, però, , con la ragazza Alessia. La sua scelta ha provocato la reazione, oltre che dei tifosi rossoneri, anche dei diretti interessati.

Elda Frojo, Presidentessa della Commissione d'esame di fronte alla quale Donnarumma avrebbe dovuto presentarsi, ha commentato all'agenzia di stampa ANSA: “Un comportamento che rappresenta una grave mancanza di rispetto per la scuola, per la Commissione e per gli studenti delle classi coinvolte. Il signor Donnarumma - ha detto all'ANSA l'insegnante, che è Preside all'istituto professionale Pollini di Mortara - ha chiesto di sostenere le prove suppletive. Il Miur, giustamente, cerca di incoraggiare coloro che si dedicano allo sport ma vogliono comunque proseguire negli studi. Nel caso del signor Donnarumma si è ritenuto che la partecipazione ai Campionati Europei under 21 giustificasse la richiesta. Chiaramente questo ha comportato un rallentamento dei lavori: i colloqui d'esame sono stati interrotti per consentire all'ormai ex candidato di sostenere le prove scritte”.

Anche il Ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, ha voluto rivolgersi a Donnarumma con una lettera aperta pubblicata oggi su 'La Gazzetta dello Sport': “Caro Gigio, buona parte della stampa italiana ha parlato di te. Non soltanto per il contratto con il Milan, per il quale ti faccio i miei migliori auguri, ma anche e soprattutto per la tua scelta di non sostenere l’esame di maturità. Avrai sicuramente soppesato la tua scelta e non spetta ad altri giudicarla. Ma, voglio dirlo apertamente, spero che tu decida di concludere il tuo percorso di formazione, sostenendo l’Esame il prossimo anno, senza tentennamenti e con convinzione. Dimostrando, come hanno già fatto e stanno facendo altri campioni, che gambe e testa possono stare insieme, che sport ad alto livello e studio non sono incompatibili. Anzi. Hanno molto in comune: ambedue richiedono impegno, costanza, passione, fatica. Il tuo sarebbe un esempio prezioso per tutte quelle giovani e quei giovani che vedono in te e in altri sportivi un modello da inseguire. Che sognano di diventare come voi. Lo studio è una straordinaria occasione di crescita. E' lo strumento che più di ogni altro può darci autonomia, indipendenza, pensiero critico, che può renderci cittadine e cittadini consapevoli, attivi. Solo la conoscenza genera vera libertà, consente a ciascuna e a ciascuno di trovare 'la propria voce', la propria strada. Nelle scorse settimane 70 studentesse e studenti agonisti hanno svolto l’Esame di Stato, 18 dei quali provenienti da squadre professionistiche della A e della B di calcio. Penso che siano numeri interessanti: confermano una sete di conoscenza, un’ambizione e un desiderio di crescita personale che non si esauriscono nella pratica agonistica di uno sport. Un po’ come parare un rigore, mettersi alla prova nello studio è una sfida che richiede passione, convinzione, coinvolgimento e sacrificio. Sono certa, Gigio, che anche tu, il prossimo anno, farai parte di questa squadra. Sei arrivato a un passo dal traguardo. Non mollare”.

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