Mercoledì Gianluigi Donnarumma, 18enne portiere del Milan, avrebbe dovuto sostenere gli esami di maturità in ragioneria presso l'istituto 'Leonardo da Vinci' di Vigevano. Il ragazzo, però, , con la ragazza Alessia. La sua scelta ha provocato la reazione, oltre che dei tifosi rossoneri, anche dei diretti interessati.
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Donnarumma, niente maturità: le proteste dal mondo scolastico
Elda Frojo, Presidentessa della Commissione d'esame di fronte alla quale Donnarumma avrebbe dovuto presentarsi, ha commentato all'agenzia di stampa ANSA: “Un comportamento che rappresenta una grave mancanza di rispetto per la scuola, per la Commissione e per gli studenti delle classi coinvolte. Il signor Donnarumma - ha detto all'ANSA l'insegnante, che è Preside all'istituto professionale Pollini di Mortara - ha chiesto di sostenere le prove suppletive. Il Miur, giustamente, cerca di incoraggiare coloro che si dedicano allo sport ma vogliono comunque proseguire negli studi. Nel caso del signor Donnarumma si è ritenuto che la partecipazione ai Campionati Europei under 21 giustificasse la richiesta. Chiaramente questo ha comportato un rallentamento dei lavori: i colloqui d'esame sono stati interrotti per consentire all'ormai ex candidato di sostenere le prove scritte”.
Anche il Ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, ha voluto rivolgersi a Donnarumma con una lettera aperta pubblicata oggi su 'La Gazzetta dello Sport': “Caro Gigio, buona parte della stampa italiana ha parlato di te. Non soltanto per il contratto con il Milan, per il quale ti faccio i miei migliori auguri, ma anche e soprattutto per la tua scelta di non sostenere l’esame di maturità. Avrai sicuramente soppesato la tua scelta e non spetta ad altri giudicarla. Ma, voglio dirlo apertamente, spero che tu decida di concludere il tuo percorso di formazione, sostenendo l’Esame il prossimo anno, senza tentennamenti e con convinzione. Dimostrando, come hanno già fatto e stanno facendo altri campioni, che gambe e testa possono stare insieme, che sport ad alto livello e studio non sono incompatibili. Anzi. Hanno molto in comune: ambedue richiedono impegno, costanza, passione, fatica. Il tuo sarebbe un esempio prezioso per tutte quelle giovani e quei giovani che vedono in te e in altri sportivi un modello da inseguire. Che sognano di diventare come voi. Lo studio è una straordinaria occasione di crescita. E' lo strumento che più di ogni altro può darci autonomia, indipendenza, pensiero critico, che può renderci cittadine e cittadini consapevoli, attivi. Solo la conoscenza genera vera libertà, consente a ciascuna e a ciascuno di trovare 'la propria voce', la propria strada. Nelle scorse settimane 70 studentesse e studenti agonisti hanno svolto l’Esame di Stato, 18 dei quali provenienti da squadre professionistiche della A e della B di calcio. Penso che siano numeri interessanti: confermano una sete di conoscenza, un’ambizione e un desiderio di crescita personale che non si esauriscono nella pratica agonistica di uno sport. Un po’ come parare un rigore, mettersi alla prova nello studio è una sfida che richiede passione, convinzione, coinvolgimento e sacrificio. Sono certa, Gigio, che anche tu, il prossimo anno, farai parte di questa squadra. Sei arrivato a un passo dal traguardo. Non mollare”.
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