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Il primo colpo al cuore i tifosi del Milan lo avevano avuto lo scorso 15 giugno quando Mino Raiola, agente ed amico di Gianluigi 'Gigio' Donnarumma, 18enne portiere rossonero e nuovo idolo della Curva Sud, aveva fatto presente a Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli, in una riunione 'lampo' a Casa Milan, come il suo assistito non avrebbe rinnovato il contratto in scadenza il 30 giugno 2018 con il club di Via Aldo Rossi.
Un fulmine a ciel sereno per la dirigenza, rimasta spiazzata, e per i sostenitori del Milan, che si erano sentiti traditi dal loro pupillo, ultimo figlio del 'Vismara', lanciato in prima squadra a 16 anni dal coraggio di Siniša Mihajlović e rimasto tra i pali della porta rossonera grazie alle sue straordinarie qualità: quelle di un futuro fenomeno del calcio mondiale. Senza dubbio un predestinato. Un Europeo Under 21 sotto tono, un esame di maturità saltato, un'estate piuttosto tormentata: poi, Donnarumma ha fatto dietrofront.
Fassone e Raiola (che non si è mai preso moltissimo con Mirabelli) hanno, piano piano ma con costanza, ricucito i rapporti tra le parti: la società, soprattutto, ha fatto leva sulla volontà del ragazzo, a conti fatti, di restare a Milano per indossare la maglia della squadra per cui ha sempre tifato e su quella della famiglia, che non avrebbe voluto veder partire Gigio per altri lidi così presto. L'11 luglio scorso, quindi, si era arrivati alla tanto agognata fumata bianca, con il rinnovo di contratto siglato in sede da Donnarumma fino al 30 giugno 2021 ad uno stipendio di quasi 6 milioni netti l'anno ed un contratto ex novo per il fratello Antonio, anche questo quadriennale, da 1 milione di euro netto a stagione.
Tutti felici e contenti, dunque? Sì, ma, a quanto pare, soltanto per pochi mesi. Stamattina, infatti, è la vicenda contrattuale relativa a Gigio Donnarumma è riesplosa, in maniera piuttosto fragorosa: , firmato senza la presenza dell'agente presso la sede del club rossonero, poiché sarebbe stato fatto siglare a Donnarumma sotto pressioni psicologiche e forza coercitiva. Tanto che l'avvocato Vittorio Rigo, vicino a Raiola, avrebbe all'epoca lasciato la stanza per protesta al momento delle firme sul contratto.
La strategia dell'agente appare piuttosto chiara: invalidando il rinnovo di contratto, si tornerebbe giocoforza al precedente accordo, in scadenza il prossimo 30 giugno. Pertanto, Raiola sarebbe nella facoltà di trattare Donnarumma, dal 1° gennaio 2018, con qualsiasi squadra al mondo, firmare come di regola un nuovo contratto con altro club e portandolo via dal Milan a costo zero al termine dell'attuale stagione sportiva. Non è un caso, forse, che tale bomba esploda proprio a venti giorni più o meno dalla riapertura della finestra di mercato.
D'altro canto il Milan si sente sereno, considerando perfettamente regolare ed inappellabile il rinnovo. Gennaro Gattuso, tecnico rossonero, oggi sulla situazione. Intanto, però, la protesta dei tifosi è nuovamente divampata sui social, creando, ancora una volta, una profonda spaccatura: chi si schiera al fianco del 18enne numero 99, chi vede la figura dell'agente come il male assoluto, chi, al contrario, vorrebbe veder scaricato al più presto l'estremo difensore.
Probabilmente la goccia che ha fatto traboccare un vaso mai effettivamente svuotatosi tra il Milan e l'entourage di Donnarumma è stata la rivelazione degli ultimi giorni, ovvero quella della del portiere con la società rossonera, mai depositata presso la Lega Calcio. E che invece tutti, forse Raiola compreso, credevano esistesse. Ora, al di là di come vada a finire la vicenda, appare decisamente importante che sia il ragazzo, pubblicamente, a prendere una posizione. Vero che ha soltanto 18 anni, ma è anche vero che si tratta di un ragazzo intelligente, maturo, destinato ad un futuro da top player nel calcio mondiale: le voci uscite oggi, in questo particolare momento della stagione del Milan, distante anni luce dalla prima in classifica ed abbastanza lontano dalla zona Champions League, non fanno altro che destabilizzare ulteriormente un ambiente messo a dura prova da una stagione difficile e dal recente cambio allenatore.
Ed al Milan, ora, tutto serve fuorché una patata bollente della quale doversi occupare il più velocemente possibile. Raiola, logicamente, fa il suo lavoro: ovvero, ciò che rappresenta il meglio per il suo assistito e per il guadagno che, di riflesso, avrebbe nello 'spostare' Donnarumma in altro loco: ma il ragazzo, ora, per rispetto della maglia, della sua storia, dei tifosi e della società che, ogni mese, gli effettua un lauto bonifico bancario, dovrà far capire, una volta per tutte, se preferisce continuare ad essere il portiere rossonero oppure se è arrivato il momento che le strade si separino. Preferendo, contrariamente a quanto accaduto a luglio, il portafoglio alle ragioni del cuore.
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