Conosce bene l'ambiente Milan, Stefano Eranio, avendolo vissuto sia da giocatore che da allenatore. Ha avuto Fabio Capello e Arrigo Sacchi come maestri, prima che anche lui diventasse allenatore nelle giovanili. Intervistato da "La Gazzetta dello Sport sul ritiro a Milanello fino a data da destinarsi deciso da Gennaro Gattuso e dalla dirigenza, si è detto assolutamente favorevole, chissà se l'avrebbe pensata così anche da giocatore. Per Eranio la scelta è assolutamente inevitabile.
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Eranio: “Il ritiro è un messaggio chiaro: basta errori”
Ecco le sue parole: "Se i risultati non arrivano è giusto e scontato che in qualche modo la società cerchi di spronare la squadra e dare un segnale, anche forte, per ritrovare la giusta strada. Il club è già ricorso al primo step, mandare via l’allenatore, ed evidentemente non è bastato. L’ultima batosta ha portato a prendere questa decisione. Anche perché ora arriveranno altri impegni molto rischiosi, contro Atalanta e Fiorentina, e da affrontare senza giocatori importanti. I giocatori ora devono capire che bisogna fare davvero sul serio, anche se per esperienza dico che nessuno entra in campo per dare il peggio di sé, semmai il meglio. Oggi la squadra subisce con grande facilità, commette errori spesso banalissimi che finiscono per favorire gli avversari. In ritiro puoi lavorare al massimo su questo, magari con due allenamenti al giorno riesci a cancellare gli errori più stupidi ma che portano a grandi conseguenze. Magari manca anche qualità e il momento non è fortunato, in ogni caso non è possibile questa situazione dopo gli investimenti fatti in estate. La maglia del Milan pesa e non sempre se non hai personalità riesci a esprimerti al massimo. Si parla di condizione ma spesso è la testa che ti fa correre o meno. Stando tanto tempo insieme si può individuare il vero problema".
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