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Nato a Genova il 29 dicembre 1966, Stefano Eranio è stato un centrocampista italiano. Cresciuto nel settore giovanile della squadra della sua città, il Genoa, ha militato nelle file del Grifone anche nella prima parte di carriera, tra il 1984 e il 1992, collezionando 213 presenze e firmando 13 gol. Successivamente, fino al 1997, cinque stagioni al Milan, dove ha giocato 98 partite, segnando 6 gol. Nell'ultima parte di carriera, invece, le esperienze con Derby Country e Pro Sesto. Da allenatore, ha fatto da vice alla Pro Sesto e al Livorno, mentre ha allenato le giovanili del Milan e la Primavera del Genoa.
Partiamo dal mercato dei rossoneri: come valuta il lavoro di Fassone e Mirabelli?
"Sicuramente è la squadra che si è mossa meglio, ha colmato le lacune che aveva, è diventata una squadra competitiva, ora può giocarsela con la Juventus e le altre big del campionato. Non è detto che potrà vincere subito lo Scudetto, ma sicuramente parte alla pari con le altre".
Cosa manca ancora a questo Milan? L'obiettivo sembra essere un attaccante...
"Ha già dei giocatori validi. E' normale che un nuovo acquisto alzerebbe il tasso tecnico e darebbe la possibilità di giocare in più modi. I nomi che si fanno, sono tutti buoni giocatori. La rosa, comunque, è pronta per giocarsela in tutte le tre competizioni in cui sarà impegnato il Milan, provando a puntare su tutti e tre gli obiettivi".
Chi è l'acquisto più importante messo a segno dai rossoneri?
"La squadra è composta da undici giocatori, i reparti sono diversi uno dall'altro. Sicuramente tra i più importanti c'è il rinnovo di Gigio Donnarumma o l'arrivo di Bonuci in difesa, che permette di poter giocare in più modi. Ma anche il tris di acquisti a centrocampo è interessante, con Biglia, Kessiè e Calhanoglu. L'importante era rinforzare tutti i reparti, certamente il più sorprendente è stato Bonucci, che ha lasciato la squadra più forte e ha fatto un passo indietro perchè riparte da una squadra in costruzione. E' stata una scelta sua, non pensavo potesse succedere".
La palla ora passa a Montella: quanto sarà difficile creare un gruppo?
"La squadra può competere su tutti i fronti, la società ha fatto degli investimenti per consegnare a Montella una macchina da guerra. Bisogna sicuramente andare cauti, perchè vincere - anche se si ha una squadra competitiva - non è mai facile, anche perchè ci sono squadre più rodate come il Napoli e la Juventus. Montella adesso ha la possibilità di lavorare scegliendo chi è più in condizione perchè ha a disposizione una rosa ampia. Il mister ora può giocare in tutti i modi, scegliendo quanti elementi mettere a centrocampo e quanti in difesa. Ha la possibilità, in qualsiasi modo voglia di giocare, di schierare un undici veramente forte, perciò può cambiare modulo di come stanno e di come vede i giocatori".
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