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Nato l’8 giugno 1963 a Roma, Mario Ielpo è stato un portiere italiano nell’ultimo ventennio del secolo scorso. Cresciuto calcisticamente nella Lazio, ha iniziato la sua carriera al Siena, per poi far ritorno in biancoceleste e trovare una maglia da titolare. Successivamente, la lunga parentesi al Cagliari (205 presenze tra il 1987 e il 1993), per poi approdare al Milan (ben tre stagioni, ma altrettante presenze) e concludere al Genoa, appendendo i guanti al chiodo nel 1998.
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Buongiorno sign. Ielpo. Innanzitutto, come valuta il mercato del Milan fin qui?
"A bocce ferme, prima di andare in campo, mi sembra un ottimo mercato, soprattutto perché ridà speranza al Milan e riporta la squadra ad avere un appeal internazionale. Bisognerà vedere la prova del campo, ma fin qui si è lavorato molto bene. Al momento manca un centrocampista: bisogna vedere se Lucas Biglia arriva, ma per il resto dico molto bene. Dal mio punto di vista, da quando c’è Vincenzo Montella, si puntano sui trequartisti come Suso: io preferirei attaccanti veri, ma la decisione è chiaramente del mister".
Ha parlato di centrocampo: Biglia è il nome giusto?
"Franck Kessié farebbe il muscolare del reparto, bisogna affiancargli un giocatore tecnico, come potrebbe essere appunto Biglia. A supporto poi, ci possono essere Manuel Locatelli o Riccardo Montolivo, giocatori dai piedi buoni che possono alternarsi alla fisicità di Kessié".
Facendo un passo indietro, e parlando della difesa: la convince la nuova coppia di centrali? Non c'è il rischio, invece, che gli esterni siano troppo offensivi, nel caso in cui arrivasse Andrea Conti?
"La coppia di centrali, sulla carta, va bene. Purtroppo o per fortuna, i giocatori vanno valutati nel contesto in cui giocano, quindi i compagni influenzano un calciatore. Terzini troppo offensivi? Bisognerà vedere partita dopo partita, anche perché molto dipenderà dai centrocampisti che verranno schierati. Una possibilità può essere anche Ignazio Abate, che dovrebbe rimanere: un giocatore più completo nelle due fasi, così come Davide Calabria. Da questo punto di vista si potrà far bene".
Passando invece all'attacco: la convince la rivoluzione offensiva operata dal Milan?
"Fino ad oggi, se non arriva Nikola Kalinic, è un attacco senza una punta di reparto vera e propria, ma molto di movimento, come piace a Montella. Non è il mio credo calcistico, preferirei due punte vere, ma il mister gioca in questo modo. Quello che conta è la qualità, e c’è sicuramente".
Chiudiamo con il caso-Donnarumma: la vicenda di quest'estate potrà influire sulle sue prestazioni?
"Non credo che possa influire in maniera immediata sulle prestazioni. Il problema è che quando arriveranno gli errori – e arriveranno – si scateneranno tutti. Nessun portiere vive sempre al top: anche i migliori hanno moltissimi alti e qualche basso. Gianluigi Donnarumma, inoltre, rischia molto con i piedi, quindi qualche errore di questo tipo potrebbe arrivare. Penso che quando arriveranno questi errori, potrà scontare il fatto di essere uno dei portieri più pagati del mondo e di aver fatto la trattativa che ha fatto. Da qui potrebbe aprirsi un problema psicologico".
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