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ESCLUSIVA PM – Ielpo: “Milan, il problema è il gioco non gli uomini”

Mario Ielpo Milan
La redazione di Pianetamilan.it ha contattato in esclusiva Mario Ielpo, ex portiere rossonero, per parlare della più stretta attualità in casa Milan

Salvatore Cantone

E' un momento particolare per il Milan, settimo in classifica e lontanissimo dalle prime nonostante una campagna acquisti da circa 230 milioni di euro. Vincenzo Montella è stato criticato pesantemente, come anche Bonucci e altri big, ma la vittoria con il Sassuolo sembra aver calmato le acque, almeno per il momento. Sul momento dei rossoneri abbiamo sentito in esclusiva Mario Ielpo, che ha difeso la porta del Milan dal 1993 al 1996, ecco cosa ci ha raccontato:

Partiamo da Vincenzo Montella, come valuta il suo lavoro? 

"Non è facile lavorare quando si sentono tutte queste voci, ma questo è il ruolo dell'allenatore. Al Milan c'è inoltre una grandissima urgenza di risultati dovuta ai grandi investimenti fatti nella campagna acquisti estiva: se non dovessero essere centrati gli obiettivi ci potrebbero essere anche problemi dal punto di vista economico".

L'obiettivo Champions League è ancora possibile?

"Credo che sia quasi impossibile arrivare in Champions, non tanto per il distacco di punti, ma soprattutto per quello che hanno espresso le squadre che possono aspirare a questi quattro posti: c'è la Lazio, che nessuno si aspettava potesse fare un campionato del genere, l'Inter, che sta andando come un treno, e la Roma ha superato brillantemente l'addio di Spalletti. Mi sembra davvero difficile che due di queste squadre possano perdere tutti questi punti, anche nel caso in cui il Milan iniziasse a correre".

Come valuta fino a questo momento la stagione di Bonucci?

"Bonucci ha sicuramente giocato male, è inutile girarci attorno. Probabilmente ha patito due problemi: il primo è di carattere fisico, visto che lui e Biglia hanno dimostrato di essere indietro di condizione. Il secondo è che ha voluto un po' fare il salvatore della patria, il che in un gioco di squadra è sempre sbagliato: bisogna pensare a se stessi in campo. Nella partita contro il Sassuolo le cose sono migliorate, visto che la condizione fisica è cresciuta e in più mi è sembrato più equilibrato.

Gli attaccanti del Milan faticano a incidere, i gol sono pochi, come mai? 

"Il problema del Milan è che pochi giocatori entrano in area di rigore. Sia l'anno scorso con il 4-3-3 e sia quest'anno i rossoneri hanno poca pericolosità offensiva, e non capisco come si possa pensare che il centravanti possa fare gol. Le reti arrivano esclusivamente da palle inattive o da azioni individuali di Suso. Mi sembra quindi più un problema di gioco che di uomini.

Suso è il leader di questo Milan, ma a volte non riesce a brillare, come mai?

"Il tutto è nato dal fatto che si è passati al 3-5-2, quindi era difficile dare una collocazione ad un esterno offensivo come lui. In alcune partite infatti è rimasto in panchina, visto che si sono privilegiate le due punte, mentre in altre ha fatto la seconda punta, ma i risultati non ci sono stati. La bravura dell'allenatore deve essere quella di mettere i giocatori a proprio agio e di nascondere i loro difetti. Suso dunque è stato messo in difficoltà, considerando che giocare in mezzo al campo è completamente diverso rispetto che a quando si gioca sull'esterno".

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