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Momento difficile per il Milan di Montella, reduce da tre sconfitte consecutive in campionato, quattro se si considera anche il ko contro la Juventus in Coppa Italia. Sotto accusa c'è soprattutto l'attacco, con Carlos Bacca in primis, reo di contribuire troppo poco alla causa rossonero a livello di gol. Per parlare di questo e molto altro, la redazione di Pianetamilan.it ha contattato in esclusiva Pierino Prati, storico attaccante rossonero.
Partiamo da questa recente crisi di risultati, nonostante la squadra stia mostrando un gioco discreto: da cosa deriva la flessione?
"È un periodo in cui va così. In realtà anche nell'ultima partita, quella contro la Sampdoria, il Milan non ha giocato male, ha avuto diverse possibilità. I rossoneri sono una squadra reattiva, che si è mostrata cattiva quando è andata sotto nel punteggio. È però strano - secondo me - che la squadra va spesso sulle fasce, mette molti palloni in mezzo, ma senza trovare mai la deviazione per fare gol. Arrivano facilmente al cross, anche dieci o dodici volte a partita: ogni tanto ci può stare che nessuno ci arrivi, ma non sempre. Le occasioni non mancano, ne ha avute parecchie. Tante volte il pallone attraversa addirittura l'area piccola, è incredibile che su dieci volte non si riescano a fare 3-4 gol, altrimenti è inutile andare così tante volte sul fondo. È venuta a mancare proprio questa cattiveria. Vero, contano anche le assenze, sono importanti. Però, ripeto, non si sfruttano nella maniera giusta le occasioni prodotte dal gioco prodotto. È un Milan sicuramente cambiato rispetto all'anno scorso, perchè la volontà di far risultato e di recuperare c'è sempre, ma evidentemente è un momento dove le idee sono un po' annebbiate".
Lo ha sottolineato anche lei: c'è un problema legato all'attacco. Quali sono le cause e, magari, le possibili soluzioni?
"Montella è stato bravo perchè ha ritrovato una squadra, che sta giocando un buon calcio. Adesso però questo bel gioco è stato intaccato dal problema dell'attacco: chi deve fare gol, deve fare gol. Si parla delle punte, ma anche degli altri giocatori offensivi. Riesce piuttosto facile andare andare sulla linea di fondo e metterla in mezzo: vale però la pena cercare tante volte questa azione se non viene sfruttata bene? Evidentemente c'è una difficoltà nei movimenti quando si tratta di entrare nell'area grande se i palloni arrivano dal fondo. Prima o poi, se ci sono 2-3 giocatori in area, la zampata si trova. Probabilmente spesso ci va uno solo o addirittura nessuno: la palla passa e nessuno la prende. Manca chi deve andare a chiudere questa traiettoria di palloni che arrivano dal fondo nell'area piccola".
Molti tifosi sono arrabbiati con Bacca: è tutta sua la colpa o il colombiano può essere ancora un uomo importante?
"Bacca ha dimostrato che quando riceve palla nell'area piccola fa male. Ultimamente, però, è un periodo in cui non riesce a trovare il momento giusto per ricevere quei palloni. Il problema è che non deve andare da solo uno contro cinque difensori avversari: è chiaro che deve esserci armonia tra almeno un paio di giocatori che vanno insieme a cercare quel pallone. Bisogna che si faccia questo movimento, si cerchi la palla, altrimenti è inutile".
Lei in carriera ha mai avuto momenti di flessione come quello attuale di Bacca? Come li si supera?
"È chiaro che per chi fa questo lavoro non è sempre festa. Ci sono momenti dove tutto diventa difficile: lì bisogna credere nelle proprie possibilità. Se si è a questi livelli, non si diventa brocchi all'improvviso. Non bisogna innervosirsi, le qualità sono quelle: prima o poi i gol arrivano, serve pazienza. Non sempre tutto va bene, ma se giochi con la tua testa, come ha sempre fatto Bacca, prima o poi torni alla normalità, ovvero fare gol. Bacca è in un momento in cui vede poco la porta e per quel poco che la vede, non riesce a trasformare i palloni giocabili. Anche Lapadula ha avuto la possibilità di avere la palla gol, ma non è entrato. C'è qualcosa da migliorare".
Bacca e Lapadula possono giocare insieme?
"Hanno una caratteristica comune: fare gol. Lapadula ha giocato poco, quando ha avuto possibilità, ultimamente, non sempre l'ha sfruttata, sbagliando qualche occasione. Questo è il calcio, devi sfruttare il momento che capita, altrimenti l'allenatore fa altre scelte. È entrato nella maniera giusta, ma probabilmente è cambiato qualcosina. Se anche Lapadula non riesce più a fare quello che faceva un mese fa, evidentemente bisogna mettere mano da qualche parte. E Montella saprà dove farlo".
Le prossime tre partite vedono il Milan affrontare in trasferta Bologna e Lazio e ospitare la Fiorentina. Impegni ostici, dunque: è il trittico di partite decisivo per la stagione?
"Sono partite difficili, ma si sa, è il campionato. È chiaro che la squadra ha perso smalto, speriamo torni a brillare perché i tifosi cominciavano a sorridere un po'. Si vedeva qualcosa di nuovo, ora con calma e determinazione bisogna tornare a vincere. Obiettivi stagionali? Prima tutto era in discesa, ora sembra in salita. Bisogna tornare a pedalare con convinzione per raggiungere l'Europa: prima avevano trovato la chiave per far punti, ora tutto è al contrario. Succede in questi periodi".
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