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Facchetti, il figlio sicuro: “Vinciamo noi 2-1”

Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto Facchetti, foto CalcioNews24
Gianfelice Facchetti ha fatto il proprio pronostico e ha parlato del Derby di stasera, analizzando anche il momento delle due squadre.

Stefano Bressi

Il Derby si avvicina e la Gazzetta dello Sport ha intervistato Gianfelice Facchetti, figlio del grande ex capitano dell'Inter, Giacinto. Ecco le sue parole.

I Derby del cuore: "Quello vinto 1-0 nel 1986 con gol di Minaudo. Mi piaceva che a decidere fosse un giovane e poi era uno dei primi che vedevo. Da piccoli papà non ci portava allo stadio perché temeva le discussioni in tribuna. Poi ricordo il 4-0 del 2009".

I Derby preferiti di Giacinto: "Di sicuro quello in cui ha segnato un gol, finito anche in tutti i filmati sulla sua carriera. Entra in area da sinistra, salta secco Buriani e batte Vecchi".

Sull'Inter: "Per vari motivi in estate abbiamo ragionato con oculatezza su ciò che si poteva fare. Il punto forte sta in panchina, ma penso che ci siano dei riferimenti più chiari anche in società ora. A partire da Alessandro Antonelli, bergamasco di fede interista, proprio come papà. La squadra non giocherà un calcio spettacolare, ma ha una propria impronta e sa compattarsi per difendere quanto ottenuto. Una stagione positiva si costruisce prendendo pochi gol".

Sui giocatori: "Skriniar è stato un innesto prezioso, ma sono cambiate tante cose. Icardi partecipa di più alla manovra, Brozovic e Perisic mettono a disposizione il loro talento..."

Su Brozovic assente: "Se si è acceso davvero, resti acceso anche dopo..."

Sul Milan: "Loro invece hanno cambiato tantissimo e noi interisti sappiamo che questo richiede tempo perché le cose inizino a girare. Penso che però, presi dal valorizzare i nuovi, si siano dimenticati dei vecchi che li hanno portati in Europa. Anche la fascia a uno appena arrivato è una mancanza di rispetto nei confronti di chi già c'era".

Sull'approccio alla gara: "Il Milan si gioca tanto, la credibilità del progetto. Vero che siamo all'inizio, ma se perdesse la quarta su otto... Avranno pressione e giocheranno la gara della vita. Noi dovremo avere la stessa carica, anche per dimostrare che meritiamo questa classifica".

Come finirà: "Vinciamo noi 2-1, gol di Skriniar e Icardi".

Su Spalletti: "È tagliato per questa società. È l'uomo giusto al posto giusto. Al di là del gran lavoro sul campo. Il suo modo di porsi, di parlare, il recuperare pillole di memoria. Sono elementi che l'hanno fatto amare ancor prima dei risultati. Ha colto la fame e la necessità di sentire un linguaggio familiare".

Sulle analogie con il 2015: "Io non credo ai ritorni. Mancini è bravo, ma era stato preso per colmare un periodo di anonimato. Il modo in cui è finita conferma che qualcosa non andava. Questa Inter è più compatta e solida e ha un allenatore più affamato. Vuole andare oltre certi limiti".

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