Intervista fiume di Marco Fassone, amministratore delegato del Milan, rilasciata, da Shenzhen, ai microfoni del canale tematico rossonero, 'Milan TV'. Qui di seguito tutte del manager torinese.
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Fassone a Milan TV: “Idea nuovo stadio. Sul mercato arriverà un giocatore eccellente”
Sui primi 100 giorni al Milan del nuovo management: "Mi sento stanco, come prima reazione, perché questa tournée in Cina comporta degli orari strani per via del fuso, perché bisogna fare le 4 del mattino per parlare con l'Italia e ripartire al mattino presto con gli appuntamenti cinesi. La stanchezza, però, passa facilmente, perché sono contento. Sono soddisfatto, sono volati questi 100 giorni. Mi sembra ieri ci sia stato il fatidico closing. Quello che avevamo in mente è stato fatto e forse anche qualcosina in più.
Sul cambiamento a 360 gradi operato in società: "Mi sembra che tutti, anche quelli lontani dal discorso tecnico, abbiano percepito un cambiamento significativo importante. Che riguarda la squadra, ma anche l'organizzazione completa del Milan, di cui sono molto contento e orgoglioso. Lunedì prossimo inserirò in società il nuovo CFO (direttore finanziario del club, n.d.r.) e così sarà completata tutta la prima linea del management. In 100 giorni non era facile cambiare tutto il management di primo livello".
Su qualche aneddoto con i nuovi giocatori rossoneri: "Ci sono un paio di giocatori arrivati che per alcune cose mi hanno quasi commosso. Uno ha scelto noi quando era un po' più difficile farlo. Sono un paio di storie molto belle, ma da non raccontare pubblicamente".
Su Gianluigi Donnarumma e Leonardo Bonucci: "Su Gigio devo riconoscere che la gestione e le intuizioni che ha avuto Massimiliano Mirabelli sono state determinanti. Lui ha una capacità totalmente complementare alla mia di toccare leve che io non sono capace di toccare. Grazie a lui e all'aver saputo pensare a certe cose si sia potuto convincere Donnarumma a sposare, io spero per il più lungo tempo possibile, il progetto Milan. Mentre per quanto riguarda Bonucci, era un'idea molto ai limiti all'inizio. Devo dire che è stato il mister quello che ci ha spronato e ci ha creduto. In questo caso devo dire che invece era Mirabelli quello più perplesso - non sul giocatore, ovviamente - sulla possibilità che un'operazione del genere si potesse concretizzare. Con Giuseppe Marotta c'è stato un solo incontro, nel quale siamo riusciti ad avvicinare molto le nostre posizioni e ce l'abbiamo fatta".
Sui ripetuti viaggi di mercato con Mirabelli: "C'è stata una serie di viaggi, non solo quelli per chiudere la trattativa. Quando c'è un viaggio per chiudere il tutto spesso è corredato dalle tensioni tipiche delle ultime giornate, quelle in cui subentra l'aspetto negozionale, di definizione della cifra e dei termini dell'accordo. Mentre i viaggi che si fanno prima sono più esplorativi. Sono viaggi che si abbinano solitamente con la visionatura della partita, ai primi approcci con il club e il calciatore, sono più conviviali. C'è la cena notturna in cui si tira tardi per spiegare il progetto al giocatore sperando di vedere nei suoi occhi la giusta scintilla. Quelli sono più appassionanti e divertenti. Quello di Oporto per André Silva è stato un blitz rapidissimo, conclusa con il Presidente del Porto in una notte"
Sulla frase ormai divenuta virale, 'passiamo alle cose formali': '"Me l'avete raccontato voi. All'inizio ero anche abbastanza incredulo, poi me ne sono reso conto anche io. Social? La strategia social fa parte di una strategia più ampia comunicativa da parte della società. Abbiamo scelto con Fabio Guadagnini una strada diretta, di trasparenza, per parlare in modo chiaro con i tifosi, anche attraverso la tecnologia. Ci teniamo tanto a fare in modo che quello che facciamo e pensiamo sia nelle mani del tifoso, che è il patrimonio più importante che abbiamo".
Sull'entusiasmo crescente intorno al Milan: "Questa conquista dell'apprezzamento del tifoso era molto palpabile già in Italia. Mi sono accorto del cambiamento di considerazione rispetto all'inizio. Tutti noi eravamo circondati da scetticismo e perplessità. Ora, invece, è evidente l'euforia e della passione dei tifosi. Chiedo scusa ai tifosi per aver protratto fino all'ultimo l'annuncio della campagna abbonamenti, ma mi faceva piacere aprirla dopo aver svelato noi stessi e i nostri sforzi. ? Lo reputo un grande successo, spero si possa proseguire in questa direzione. Più avremo persone a San Siro a sostenerci più sarà facile tornare prima ai vertici".
Sull'importanza, economica e non solo, della tournée cinese: "E' importante e strategica. Tutti i top club da qualche anno mettono il naso fuori dall'Italia nell'unico periodo dell'anno possibile. E' molto importante perché i grandi club lo vogliono fare. Soltanto con il contatto ravvicinato anche solo per una settimana si ottiene un'onda lunga che poi dura tutto l'anno. E poi per noi in più c'è il dovere morale di essere qui perché siamo a casa di chi ha acquistato il Milan".
Sulla proprietà cinese del club di Via Aldo Rossi: "Ieri sera abbiamo fatto una cena con i miei quattro colleghi di primo livello che ho voluto che fossero tutti qua in Cina per poter conoscere di persona il Presidente e David Han Li e per calarsi in questa realtà. C'erano David Han Li e il figlio del Presidente. Mentre rientravamo in albergo con Montella, Mirabelli e gli altri ragazzi commentavamo la diversità rispetto ai Presidenti a cui siamo abituati. Nel senso che, per loro, la creazione e la composizione quasi di una famiglia manageriale destinata a rimanere a lungo fosse la chiave dominante. Ieri sera David Han ce lo ha ripetuto tre volte, quasi come se fossero riconoscenti per quello che stiamo facendo per la proprietà. Tutti noi siamo rimasti colpiti da questo atteggiamento, che non può che invogliare noi a dare il massimo a una società che si sta comportando con noi in questo modo".
Sugli aumenti di capitale in società: "In quasi nessuna delle società di cui ho fatto parte fino ad ora si ha una sequenza così ravvicinata di aumenti di capitale. Per gli azionisti è più facile far fronte alle perdite con dei finanziamenti piuttosto che con la copertura delle perdite. L'aumento di capitale ha un significato molto diverso, significa voler ricapitalizzare la società, mettendo a disposizione di noi che lavoriamo un patrimonio ricco, degli indicatori di salute economico-finanziaria molto diversi da quelli di un prestito che potrebbe esserci fatto. Il prestito ti serve per far fronte alle immediate necessità, ma prima o poi lo devi restituire. Un aumento di capitale ci dà ossigeno dal punto di vista della cassa, ma ci permette di veder crescere il patrimonio societario. Il fatto che l'assemblea abbia già deliberato aumenti di capitale per i prossimi due anni mette il manager tranquillo nella gestione della società e anche i tifosi".
Sul prestito da parte del fondo U.S.A., Elliott: "Qualunque finanziamento - presenta dei cosiddetti 'covenant', ovvero dei momenti durante l'anno in cui viene fatto un controllo che tu stia rispettando quelle pattuizioni economiche. Se per caso le violi vai in default. Nel caso nostro il default comporterebbe che Elliott potrebbe appropriarsi - se lo desiderasse - delle quote che ha in pegno della società. Ma questo evento lo considero un evento estremamente ipotetico, perché questo finanziamento sarà abbastanza facilmente rifinanziato. Abbiamo teoricamente altri 15 mesi di tempo, ma sarà una cosa che potremmo fare anche prima senza particolari difficoltà. La gestione del conto economico in questo momento, nel rispetto dei covenanti, è tranquilla. La cassa della società funziona molto bene, perché Yonghong Li fa gli aumenti di capitale e mi aiuta con regolarità a sostenere la vita quotidiana della società".
Sulle prospettive di crescita futura della società: "Chi ha acquistato il Milan lo ha fatto perché è convinto che in tempi brevi - grazie anche al mercato cinese - quindi nel giro di 18-24 mesi - possa avere un incremento del proprio valore molto molto importante. Questa è l'idea dell'imprenditore. Poi c'è chi, come me, ha il compito di mettere questi numeri sulla carta e renderli realistici e credibili. Io tendo ad abbassare questi numeri. Quando il Presidente o David mi dicono 'guarda che possiamo fare X milioni' io tento a ridimensionare questa cifra, non per pessimismo. In parte per minori conoscenze del mercato cinese da parte mia e perché non ho necessità di scrivere sul budget 200 milioni dalla Cina. Noi abbiamo un piano quinquennale. Nel 2021-2022, escludendo l'ipotesi dello stadio - che potrebbe darci un ulteriore incremento significativo dei ricavi se fosse nuovo, noi contiamo di salire ai 400-500 milioni di fatturato rispetto ai 200 milioni circa attuali".
Sulle novità riguardo le sponsorizzazioni: "Sì, è una delle cose fatte in questi 100 giorni. E' ripartita la macchina commerciale, rallentata da questo lungo closing. Abbiamo rinnovato una serie di contratti importanti. La prossima settimana ci dovrebbe essere la presentazione formale del primo importante sponsor nuovo. Mi sembra di raccogliere anche dal mercato delle imprese un'attenzione e una predisposizione a diventare partner che è cresciuta rispetto ad aprile e mi fa molto piacere".
Sull'attesa del preliminare di Europa League: "C'è un po' di trepidazione, perché è la Coppa numero due, ma per noi credo rappresenti lo scalino ideale, essendo un gruppo molto giovane e in formazione. E' una coppa faticosissima dal punto di vista logistico, ma è la competizione giusta per prepararci alla Champions League, il palcoscenico più corretto per il Milan. Partiamo dalla Romania, si parte molto presto con ragazzi arrivati da poco tempo. E' da prendere con le molle questa partita, non snobbiamo assolutamente questa competizione".
Su Vincenzo Montella e il gruppo di ragazzi: "Il mister riesce a trasferire a tutti noi una grande serenità e un grande sorriso. E' soddisfatto di quello che abbiamo fatto. Abbiamo scelto insieme una strategia rivoluzionaria. Sappiamo benissimo che questa strada può mettere in difficoltà l'allenatore nell'amalgamare quasi il 50% di giocatori diversi rispetto alla rosa della scorsa stagione. Da quello che vedo questo gruppo mi sembra sempre più gruppo giorno dopo giorno. Mi sembra che ci sia da parte di tutti la comprensione di un progetto che ha bisogno di tempo, che noi però stiamo cercando di velocizzare nel più breve tempo possibile".
Sul budget che resta per il calciomercato: "Oggi devo fare i conti su chi è entrato e chi è uscito. Il mister e Mirabelli mi stanno dando chiaramente indicazioni su quali siano le loro priorità per capire se ne posso fare una, due, tre o nessuna. Ho bisogno ancora di qualche giorno per definire con maggiore precisione quello che avrò e come lo potrò spendere, fermo restando che qualcosina o qualcosona da qua a fine mercato certamente faremo ancora".
Su possibili nuovi innesti in squadra: "Dipende dal mercato, perché il mercato degli attaccanti è molto caro in questo momento e può essere che nelle prossime settimane si assesti a mano a mano che i giocatori si muovono. Può dipendere da alcune variabili che, per fortuna nostra, non ci danno particolare fretta. Nel senso che la squadra assemblata fino ad oggi è ottima a nostro giudizio, che può essere completata con la ciliegina, ma non ho affanno di dover completare un acquisto la prossima settimana. Mancano 40 giorni, posso lavorare con Mirabelli con la dovuta tranquillità per non sbagliare".
Sul tipo di giocatore che sarà: "Il giocatore o i giocatori che arriveranno saranno giocatori top nel loro ruolo. Non è detto che se magari si spendono 3 milioni per un giocatore in prestito sia per forza più debole o meno importante di quello che si compra a titolo definitivo spendendone 50. Quello che arriverà - diciamo quello, perché due è complicato - sarà sicuramente nel suo ruolo ".
Sul voluntary agreement con la UEFA: "Sono contento e grato alla UEFA che ci ha consentito di avere un'ulteriore discussione a partire dal mese di ottobre. Procedura che si concluderà entro Natale di quest'anno. Il Milan ha un'opportunità che pochi hanno, quella di sottoscrivere il voluntary agreement avendo appena cambiato proprietà, avendo così un occhio diverso da parte della UEFA nei nostri confronti. Dà la possibilità al nuovo proprietario di fare questi investimenti per un anno, prima di rimettersi in linea con i parametri del Fair Play Finanziario".
Su un obiettivo personale che si è posto: "Ho un progetto davanti che mi piacerebbe portare avanti almeno in un medio periodo. Abbiamo un piano di cinque anni - e dentro non c'è ancora lo stadio, che mi piacerebbe prima o poi aggiungere - e mi piacerebbe avere dei risultati fissandomi delle tappe da raggiungere nelle prossime settimane e mesi per poi averne delle nuove".
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