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Fassone: “Con il Verona un’umiliazione da non ripetere. Su Kakà…”

Marco Fassone Milan
L'amministratore delegato del Milan, Marco Fassone, ha così parlato in occasione del presentazione, al Mondadori Megastore di Milano, del libro "Favole portafortuna per tifosi milanisti da 0 a 99 anni"

Donato Bulfon

Marco Fassone, amministratore delegato del Milan, è intervenuto questa sera al Mondadori Megastore di Milano, per la presentazione del libro "Favole portafortuna per tifosi milanisti da 0 a 99 anni" del giornalista Carlo Pellegatti.

Ecco le sue parole ai giornalisti presenti: "Lunedì pomeriggio ci siamo scambiati delle opinioni con mister Gennaro Gattuso e abbiamo deciso di portare i ragazzi in ritiro. Contro il Verona l'abbiamo vissuta come un'umiliazione, non deve accadere più. Non c'erano le condizioni per festeggiare e quindi abbiamo deciso di passare insieme questi 4 giorni. Tutto questo serve per analizzare e capire il momento, conoscersi, confrontarsi. Sarà un Natale strano e di lavoro, per questo credo sia giusto questo ritiro".

Su Kakà: "Ricardo si è preso un po' di tempo per decidere cosa fare del suo futuro, prima di Natale ci risentiremo e non solo per farci gli auguri. L'ho conosciuto un po' meglio due settimane fa, abbiamo parlato un'ora, c'era anche il papà. Ci siamo scambiati un po' di idee e lui si è preso il suo tempo per decidere. Siamo in tema di favole e, nonostante mi senta un po' un intruso, sono curioso di vedere se con Ricardo le favole continuino, finiscano o ritornino. Tra breve ne sapremo di più. Immagino la gioia nei volti dei tifosi...".

Sul Voluntary Agreement: "Credo la decisione della UEFA sia politica, convinta che la strada delle sanzioni sia la migliore. Il VA era una novità per tutti ed una proprietà che ha investito così tanto non è stata vista di buon occhio. Avremo sanzioni per aver sforato il Fair Play Finanziario nelle ultime tre stagioni in cui noi non c'eravamo".

Sulla proprietà: "Yonghong Li è molto riservato, dobbiamo farcene una ragione. Ho chiesto a David Li di riunirci per spiegare il fatto che loro non amino apparire. Noi italiani siamo abituati ad altri modi e delle volte vorremmo capire meglio. Loro sono legati ad una filosofia diversa dalla nostra e ogni tanto mi mettono anche in difficoltà perché poi sono io che devo parlare al posto loro".

Sullo stadio: "Confesso di essere molto combattuto sulla questione, spero che quando sarà ora, si prenderanno decisioni illuminate. Lo stadio nel calcio moderno è fondamentale, anche se San Siro resta fantastico, un orgoglio per tutti noi. Al momento, però, non ci consente di essere competitivi e quindi qualcosa dovremo fare, con o senza San Siro".

Su Donnarumma: "Il suo post su Instagram di alcuni giorni fa mi ha rassicurato".

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