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Festa: “Milan, due piani finanziari: uno per Elliott, l’altro per l’UEFA”

Yonghong Li Fassone Han Li Milan
Secondo Carlo Festa, giornalista de Il Sole 24 Ore, sono due i piani finanziari previsti dal Milan per la propria situazione economica. La valutazioni sarebbero diverse

Donato Bulfon

Il giornalista de Il Sole 24 Ore, Carlo Festa, sul proprio spazio web, ha postato gli ultimi aggiornamenti sullo stato finanziario del Milan e i piani finanziari per rientrare sia del debito con Elliott che nei parametri UEFA. Ecco le sue parole: "Due piani: uno che segnerà il cammino del Milan nella sua sfida per rifinanziare il fondo Elliott. L’altro per l’Uefa. La rubrica The Insider ha scovato qualche informazione in più sulle prospettive economiche del club. Il piano presentato all’Uefa dal Milan è infatti stato ottenuto, mediante l’estrapolazione di alcuni dati, presi dal business plan interno, l’unico esistente, che è stato realizzato da Mr Yonghong Li e dal suo staff al momento dell’acquisizione del club. Di questo business plan questa rubrica presenta una delle pagine fondamentali: quelle dei ricavi futuri previsti e della marginalità: ben evidenziata è la crescita in Cina. Vorrei specificare però un punto per fare chiarezza: i dati del business plan interno del Milan sono stati leggermente rivisti nel piano che è poi stato presentato all’Uefa. C’è infatti da dire che il business plan presentato al governo del calcio europeo è più conservativo, sia perché non include i ricavi da Champions League, sia perché i ricavi da Cina sono stati stimati più bassi rispetto a quelli del business plan interno. A livello di ricavi complessivi, verrebbero indicati come inferiori del 20% rispetto al business plan interno, soprattutto per le stagioni successive al 2017/18, stagione per la quale non sono previsti ricavi da Champions League, dal momento che il Milan disputerà, se si qualifica ai preliminari, l’Europa League. C’è inoltre da fare un’ulteriore puntualizzazione: il rinvio a ottobre è dovuto solo in parte alle perplessità sui ricavi in Cina, quanto piuttosto alla necessità di avviare una vera e propria istruttoria e di dialogare con il Milan sulle assunzioni del piano senza l’assillo di prendere una decisione “si o no” domani mattina. Insomma, l’Uefa sarà sicuramente un interlocutore più “paziente” del fondo Elliott. E’ infatti piuttosto a lui che si deve guardare quando si fa l’analisi dei dati economici futuri del Milan. Con il fondo Elliott infatti non esiste un’analisi più conservativa dei dati economici, come è invece possibile nel dialogo con l’Uefa. I dati prospettici del business plan sono stati presentati per ottenere il mega-finanziamento da 303 milioni, quello che dovrà essere rimborsato il prossimo anno. Per questo motivo non rispettare le stime del business plan potrebbe essere un fattore di rischio in più, che potrebbe allertare Elliott a prendere in mano la situazione".

 

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