A cosa serve ottenere punti contro le big se poi vengono dissipati contro le piccole del nostro campionato? E’ il ritornello che da un paio d’anni sta risuonando nelle orecchie dei tifosi del Milan che, come accaduto due anni fa con Filippo Inzaghi e l’anno scorso con Sinisa Mihajlovic e Christian Brocchi, non riescono a spiegarsi il perché del crollo rossonero di fine stagione. Come l’anno scorso, il calendario avrebbe dovuto facilitare l’ingresso diretto in Europa League, senza neppure passare dai preliminari di fine luglio – con il sesto posto. Il quinto posto sarebbe stato alla portata dei rossoneri viste anche le gare contro Pescara, Empoli e Crotone. Ebbene il Milan ha ottenuto solamente due punti, pareggiando a Pescara e a Crotone (dopo essere passati anche in svantaggio) e perdendo clamorosamente a San Siro contro l’Empoli di mister Martuscello. Vincenzo Montella adesso dovrà affrontare due gare con un coefficiente di difficoltà altissimo: Roma in casa e Atalanta a Bergamo. Ottenere anche tre punti sarebbe un’impresa per i rossoneri che hanno dato l’impressione di essere a terra sia mentalmente che fisicamente.
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Flessione Milan, come con Inzaghi e Mihajlovic: cercarsi esorcista
Mancano soprattutto i gol degli attaccanti – due gol totale in nove partite per Bacca e Lapadula - e, forse, quello è uno dei principali motivi della flessione, non troppo fisiologica, del Milan. Crollare nel momento clou contro avversari modesti era l’ultima cosa immaginabile dai supporters rossoneri, ma così è stato e adesso c’è tanta paura di replicare il settimo posto della passata stagione. Per fortuna chi sta dietro fatica molto. Inter e Fiorentina sono in un periodo quasi peggiore rispetto a quello del Milan e i punti di svantaggio lo testimoniano (rispettivamente 3-4). Punti che potrebbero essere recuperati alla fine di questo doppio incontro con Roma e Atalanta, due grandi squadre di questa serie A. Non tanto la gara casalinga di domenica sera contro i giallorossi reduci dal derby perso rovinosamente, quanto i bergamaschi che in casa sono una bestia nera per tutti e la gara pareggiata con la Juve ne è la prova. Serve dare il massimo. Servirebbe anche un esorcismo, per metterla sul piano ironico. Ma mica tanto. Perché il Milan non può lasciarsi sfuggire l’occasione di ritornare in Europa, seppur dalla porta più piccola. Sarebbe utile per far fare esperienza ai giocatori che nelle coppe europee non ci sono mai stati, in attesa di conquistare quel quarto posto di cui tanto si parla dopo la cessione ai cinesi. Il Milan deve ritornare in Europa e da questo non bisogna scappare.
Ruggiero Daluiso
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